È bello sentire il ''cuore ardere'': Convegno missionario, Zelarino
Domenica 30 maggio si è tenuto presso la casa dei saveriani di Zelarino il convegno missionario del patriarcato di Venezia, a conclusione degli incontri di formazione per i gruppi parrocchiali. Il tema è stato: "Il volto missionario della parrocchia". Questo racconto, alla vigilia dell'ottobre missionario, può essere un incoraggiamento per tutti i gruppi missionari e per tutte le parrocchie che desiderano vivere la missione evangelica con maggiore vivacità e impegno.
Gesù apre occhi e cuori
Il convegno è stato definito da qualcuno "una scarica di adrenalina". E così è stato, almeno l'intervento di p. Marcello Storgato, direttore di "Missionari Saveriani", invitato per l'occasione. Padre Marcello ha iniziato dicendo che non si deve parlare dei volti, ma dei cuori: "Non vogliamo fare un lifting per sembrare più belli, ma dobbiamo convertire il cuore; e allora anche il volto sarà nuovo".
I due discepoli di Emmaus si allontanavano da Gerusalemme con il volto triste, con il cuore pesante e sfiduciato. Hanno incontrato lo Sconosciuto; con Lui si sono raccontati e ascoltati, in modo vicendevole e libero, fino ad arrivare a condividere l'alloggio e la mensa. È allora che è avvenuta la ri-conoscenza, una conoscenza nuova di Lui, che ha aperto gli occhi e ha riscaldato il cuore.
Nasce così la necessità di comunicare questa conoscenza anche agli altri. Ciò è quanto dovrebbe capitare alla chiesa, a ogni parrocchia e gruppo missionario, a ognuno di noi.
Idee, proposte, problemi...
Dal racconto evangelico sono nati gli spunti di riflessione per i gruppi di lavoro, da cui sono scaturite alcune osservazioni condivise.
- Ci riconosciamo "cristiani in viaggio" sia pure in tappe e a livelli diversi. Le difficoltà maggiori sono incontrare e conoscere le persone; ma bisogna farlo, e ci può aiutare la preghiera.
- In qualche caso il gruppo missionario è in contatto con gli altri gruppi della parrocchia e il valore della missione è presente nella catechesi, nella liturgia, nel servizio di carità... Più spesso, però, questa comunicazione manca.
- È difficile trasmettere lo spirito evangelico alle nuove generazioni. È necessario che giovani "seri e convinti" siano missionari dei giovani; che quelli tornati da un'esperienza di missione non diventino "latitanti", ma abbiano l'opportunità di esporsi e di raccontare.
- In tante parrocchie il gruppo missionario non esiste o agisce con criteri personalistici, preoccupandosi più di raccogliere fondi, che di evangelizzare. Lo rivela anche la scarsa partecipazione al convegno: 50 persone di 16 parrocchie, sulle 128 del patriarcato! In futuro si auspica un maggior coinvolgimento da parte dei sacerdoti e dei responsabili dei gruppi missionari.
Raccontatelo a tutti
Il direttore del centro missionario don Paolo Ferrazzo ha presentato anche il programma del prossimo anno. Per chi vuole prepararsi a un'esperienza di missione sono previsti incontri ogni sabato mattina da ottobre a gennaio. Un incontro domenicale al mese, invece, è il menù per i gruppi missionari parrocchiali.
Un coro africano ha animato la Messa presieduta da don Paolo. Nella sala da pranzo dei saveriani gli "africani" hanno voluto dare in assaggio il cibo da loro preparato, gustoso e veramente... saporito.
In conclusione, p. Marcello scrive: "Se oggi il vostro cuore si è un po' scaldato, cercate di trasmettere questo calore agli altri. Ciò che avete udito con le orecchie e sentito dentro, raccontatelo a tutti, in casa, in parrocchia e soprattutto camminando per le strade, in ogni direzione. Raccontatelo ai vostri sacerdoti, perché anch'essi sentano ardere il cuore dentro.
Non negatevi mai dieci minuti al giorno per leggere il vangelo e ascoltare Gesù. È solo ascoltando la sua voce che il cuore arde".