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È bello avere… memoria: Il 1958, un anno grandioso

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Il 2008 sta per finire e già siamo proiettati verso il 2009. La nostra società super attiva ci spinge a dimenticare tutto in fretta per buttarci nel futuro. Però, come afferma lo scrittore colombiano Gabriel García Marquéz: "La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda, e come la si ricorda per raccontarla".

In un anno 36 missionari

Per questo mi sembra bello tornare indietro al 1958, un anno che rimarrà nella storia dei saveriani e che sicuramente tanti di voi, un po' avanti negli anni, ricordano. Vi svelo il perché, citando l'articolo di "Missionari Saveriani" di quel tempo.

"...Riandavo con la mente al 9 di novembre, nel contemplare, nella cappella della casa madre di Parma i 20 confratelli distesi davanti all'altare, nell'attesa trepida dello Spirito Santo che li avrebbe trasformati in sacerdoti di Gesù. Sentivo attorno a me la gente che con espressioni di meraviglia diceva: quanti, quanti! Io allora vedevo accanto ad essi i 12 saveriani ordinati il 22 marzo a Piacenza, e i 4 ordinati in gennaio in America (due negli Stati Uniti e due in Brasile). Mai la congregazione ha avuto nella sua storia un gruppo di 36 ordinazioni sacerdotali in un anno. Guardavo le pareti bianche della cappella provvisoria, udivo il tramestio degli operai che lavoravano al compimento della nuova grande ala dell'istituto. Veramente il piccolo seme gettato nel solco della chiesa da mons. Guido Conforti, stava trasformandosi in albero grande...".

I "magnifici nove"

Ecco il motivo per ricordare quel 1958. E per noi bergamaschi sapere che tra i 36 nuovi missionari ben nove erano figli della nostra terra ha un valore ancora più grande. Ai lettori assidui, i nomi dei padri Arnoldi, Bertazza, Gotti e Sozzi dicono qualcosa, perché li abbiamo citati nelle pagine di Alzano dei mesi scorsi. Ora è doveroso ricordare i cinque saveriani ordinati il 9 novembre di quello stesso anno.

Due sono già in cielo: p. Luigi Simoncelli di Valbondione, morto in un incidente aereo nel Congo il 10 febbraio 1970, con altri due saveriani; tra l'altro, è stato il mio primo "padre spirituale" ad Alzano Lombardo nel lontano 1967; p. Fulvio Boffi di Sforzatica, missionario in Giappone e deceduto nel 1988. Con loro furono ordinati anche p. Giuseppe Carminati di Torre Bordone, missionario in Indonesia, dopo aver formato in Sacra Scrittura decine di giovani teologi saveriani a Parma; p. Giuseppe Filisetti di Ardesio, missionario in Giappone, e p. Stanislao Pirola, missionario in Brasile.

Questi ricordi ci danno l'occasione per ringraziare il Buon Padre del cielo per la sua generosità verso la nostra famiglia missionaria.

Continuiamo a rivolgerci a Lui, "perché mandi operai per la sua vigna".



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