Due santi s'incontrano, anzi tre: Guanella, Conforti e Ferrari
In prossimità del 23 ottobre, troviamo tempo e modo di raccontare i tre incontri avvenuti tra san Luigi Guanella e san Guido Conforti, perché il loro significato ci introduce nelle vene dell'amore che Dio Padre riversa nel cuore dei suoi santi.
I due santi si incontrarono una prima volta a Como, in una data compresa tra il 1892 e il 1894, durante una visita che don Guido, da poco ordinato prete (22.9.1888), aveva fatto al vescovo mons. Andrea Ferrari, che era stato suo rettore nel seminario di Parma.
L'incontro di Como
Don Guido aveva il cuore carico di riconoscenza verso il suo "padre amato", che aveva suscitato nel suo cuore di giovane seminarista il desiderio di accogliere le esigenze radicali del rapporto con Gesù. Gli era stato accanto mentre imparava a convivere con i condizionamenti della salute e anche quando don Bosco aveva rifiutato di accettarlo "come missionario" tra i salesiani. Ora don Guido aveva bisogno di consigli per realizzare l'ardito progetto di fondare una congregazione missionaria.
Per mons. Ferrari essere vescovo significava amare Dio e la gente con cuore disposto a dare tutto, imparando da Gesù. Per questa ragione pensò di far incontrare don Guido Conforti con don Luigi Guanella, perché secondo lui quel prete, "missionario tra i più poveri e abbandonati", dava grande evidenza alla paternità di Dio. Don Guanella era sacerdote diocesano, più anziano di don Conforti e aveva già dovuto remare contro l'opinione pubblica, e anche di qualche ecclesiastico, che non capiva il suo impegno di accompagnare gli emarginati verso l'incontro con Gesù.
Il grande affare della santità
Il 24 ottobre 1915, san Guido Conforti, che nel frattempo era divenuto a sua volta vescovo di Parma, venne informato della morte di don Luigi Guanella e tornò su quell'incontro con il seguente ricordo: "Don Guanella onorò altamente la sua missione sacerdotale con la santità della vita e con opere meravigliose di carità... Ricordo d'averlo avvicinato, parecchi anni or sono, e perdura in me l'impressione gratissima che ne ho riportato; l'impressione che sogliono lasciare i santi in quanti hanno la fortuna di trattare con essi. Più che a pregare per lui, mi sento inclinato a raccomandarmi alle sue orazioni, ritenendo che già sia in possesso di quella gloria verace, riservata al servo buono e fedele che ha impiegato santamente la giornata".
Anche don Luigi Guanella era tornato su quel primo incontro, in circostanze differenti, per dire: "Le anime sante si conoscono tra loro e a vicenda e con tutto il cuore si amano. La più grande felicità è trovarsi due persone amiche e aiutarsi nel grande affare della propria santificazione".
L'incontro... americano
Nel libro d'oro dell'amore di Dio è registrato anche un secondo incontro tra don Guanella e mons. Conforti. Un incontro missionario, in quanto le due guarigioni che hanno aperto le porte della loro canonizzazione sono avvenute nel continente Americano.
San Luigi Guanella era stato invocato a Philadelphia (Usa), il 15 marzo 2002, dalla mamma di William Glisson, figlio giovane di vent'anni. Cadendo con i pattini a rotelle, aveva riportato un gravissimo trauma cranico occipitale. San Luigi si era recato là a intercedere perché gli fosse guarita la testa, in un modo che la scienza non sa spiegare.
San Guido Conforti, invece, era arrivato in Brasile, nella diocesi di Belo Horizonte, nell'agosto del 2003. Era stato invocato da tutta la comunità parrocchiale, e si era recato là per ottenere la guarigione di Thiago Souza: un neonato prematuro afflitto da grave ipossia cerebrale per un arresto cardio-respiratorio prolungato. La sua felice crescita è un fatto che la scienza non sa spiegare.
Di questo secondo incontro tra santi fa riflettere il fatto che ambedue, san Luigi e san Guido, hanno lasciato il cielo per venire a guarire la testa di un giovane e di un bambino, e dare loro vita in abbondanza. È il caso di ricordare le parole del concilio Vaticano: "Il futuro è nelle mani di coloro che sanno infondere nei giovani ragioni di vita e di speranza".
L'incontro a San Pietro
Il terzo incontro è ancora in agenda. I due nuovi santi, non dimenticano che nelle loro tante tribolazioni si sono sentiti sorretti e consolati da quel santo vescovo di Como, in seguito nominato cardinale di Milano. A Milano, lo stesso Papa e le autorità civili dell'Italia in fermento, lo caricarono della croce del sospetto e dell'isolamento. Lui morì offrendo al Signore le sofferenze e la vita per la sua gente. La chiesa ha proclamato "beato" il cardinal Ferrari e la gente dice che è stato il più grande pastore che Milano abbia avuto dopo san Carlo Borromeo.
Inutile chiedersi se il 23 ottobre quei tre santi si troveranno insieme in piazza San Pietro. Quali saranno i loro pensieri sui nostri giovani di oggi?