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Due eventi davvero interessanti

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Da sei anni, i saveriani di Salerno, in collaborazione con il centro missionario diocesano e i laici saveriani, organizzano una mostra interculturale. Il tema di quest'anno è, "Ti racconto una storia, c'era un volto". All'inaugurazione di sabato 26 febbraio abbiamo invitato Luca, che ci ha parlato del servizio missionario giovanile (Sermig) di Torino.

Come agire e perché

Cinquant'anni fa, Ernesto Olivero e la moglie Maria hanno avuto una felice intuizione: far entrare il mondo nel bilancio familiare. Così è nato il Sermig. Per i primi 15 anni Ernesto e altri amici hanno cercato di capire quello che Dio voleva da loro, molto semplicemente. Poi il cardinale Pellegrino, arcivescovo di Torino, li ha aiutati a comprendere come agire.

Hanno cominciato a donare due giorni del loro stipendio mensile ai poveri. In Ernesto e nei suoi amici c'era la passione di portare le persone a Dio, anche senza parlarne. Nei primi 20 anni il Sermig non ha avuto una sede. Poi, il 2 agosto 1983, qualcuno ha offerto l'ex arsenale militare di Torino. Erano 3mila metri quadri, ora sono 45mila. Il presidente Pertini ha inaugurato il primo locale.

Dialogo, rispetto, solidarietà

Da oltre 40 anni, al Sermig ogni martedì sera c'è l'incontro di preghiera ed è benvenuto chi vuole lavorare. Nel tempo, ci si è accorti che il vero tesoro sono i giovani, in aumento giorno dopo giorno. Il 16 ottobre 2010 c'è stato un grande incontro in piazza San Carlo a Torino con circa ventimila giovani, venuti da tutto il mondo a portare le loro testimonianze.

Nel suo intervento Ernesto Olivero ha detto: "Il mondo d'oggi ha bisogno del profumo della purezza e della mitezza". Lo stile di vita del Sermig può essere riassunto in queste parole: dialogo, rispetto, solidarietà. "L'arsenale della pace", così ora si chiama, è in collegamento con tutto il mondo. Il Sermig condivide tutto quello che riceve e aiuta chiunque.

"Vi raccontiamo una storia..."

Nell'ambito della mostra, che chiuderà il 7 maggio, è giusto raccontare del musical portato in scena al cinema-teatro "Augusteo" di Salerno il 28 febbraio. Attraverso un sapiente mix di parole, musica, immagini, danza e arte, il pubblico è stato coinvolto in uno spettacolo multimediale, fatto dai giovani per i giovani.

In una piazza, dove un artista chiede ai passanti di farsi ritrarre, l'associazione teatrale "La Ribalta" di Salerno ha rivisitato il "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare, mentre gli studenti del liceo "Severi" di Salerno hanno proposto il musical "Tutti sulla stessa barca".

Niky, il mare e il liceo Severi

Lo spettacolo racconta la storia vera di Niky, un bambino affetto da asma, che non può vivere sulla terraferma. I genitori decidono di lasciare Bellinzago Novarese per vivere sul mare con una barca, e così garantirgli una vita serena. A distanza, in video conferenza satellitare, Niky ha frequentato regolarmente l'istituto "Francesco Riso" di Mondello e il "Biagio Siciliano" di Capaci (PA).

Tutta la famiglia ha deciso di navigare nel Mediterraneo per farsi portavoce, in collaborazione con l'Unicef, del diritto all'istruzione per tutti i bambini. Attualmente, Niky frequenta il liceo scientifico "Severi" di Salerno; con i suoi compagni ha scritto e portato in scena il musical auto biografico.

Padre Nazzareno, nonno saggio

A un certo punto, con lo slogan "L'anziano ha danzato tutto il ballo della vita!", ha fatto il suo ingresso l'applauditissimo p. Nazzareno Corradini. Nei panni del "nonno" saggio, ha allietato la platea con gustosi aneddoti di vita missionaria scelti per la serata.

Infine, la sala si è riempita di maschere che hanno coinvolto i bambini in una grande festa. Anche questa volta, l'evento ha mantenuto le aspettative, regalando alle famiglie un ricco e sano momento di serenità.



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