Dove vanno i giovani?
Non c’è nessuna politica che fermi l’attuale fuga di cervelli e favorisca il ritorno e l'integrazione dei giovani che, purtroppo, lasciano il Camerun dopo la laurea. Come possiamo costruire il Paese se le migliori risorse intellettuali della nazione emigrano per dimostrare il loro valore altrove?
Di fronte a queste sfide, i saveriani di Yaoundé, in collaborazione con i giovani della parrocchia Gesù Buon Pastore di Oyom Abang, organizzano attività formative e ricreative a loro dedicate. È un'opportunità di scambio, condivisione, preghiera, adorazione. Ci sono anche testimonianze, giochi, sport, uscite, lotta contro la droga... I saveriani incontrano i giovani là dove si trovano: parrocchia, famiglia, per strada, in prigione, nel centro Arca di Noè (che si prende cura dei bambini in difficoltà), nei campi da gioco... Con grande disponibilità, trascorrono insieme il tempo, ascoltano le loro storie, gioie, speranze, tristezze, ansie e preoccupazioni.
I giovani vorrebbero che, nel sinodo, si parlasse di come renderli capaci di affrontare le sfide del futuro e di combattere le "reti mafiose" che favoriscono l'espatrio. Essi non devono cadere nel triplice rischio del feticismo (pensare che tutto cade dal cielo), della magia (tentare la fortuna) e della stregoneria (per avere ricchezza e potere). I giovani devono sognare in grande. Sognare “in piccolo” è condannare l'Africa a chiudersi, ad avere un’idea meschina di sé e della sua missione nel mondo.