Camerun tante sfide da affrontare
La nostra gioventù è esausta, invia segni di dispnea e perdizione; è presa dalla delusione e molti giovani sognano solo di andare in Occidente. La maggior parte, tra coloro che hanno tra 16 e 35 anni, non ha altra aspettativa che abbandonare il proprio paese per andare all'estero. E quelli che ci sono riusciti e hanno completato i loro studi non vogliono più tornare indietro, dove li attende la disoccupazione. L'attuale gioventù fa paura anche perché, senza prospettive, rischia di cadere nella delinquenza. Ci chiediamo se l'élite politica camerunese sia consapevole della loro situazione precaria. La scuola e la sanità, paradossalmente i punti vitali nello sviluppo di una società, sono state trascurate. Eppure le potenzialità non mancano. Sono state create le fabbriche, che però non assumono i giovani dopo la loro formazione professionale. Audry
Sono indignato contro il declino morale e sociale che sta dilagando in Camerun, in una società in cui l'apparenza diventa stile di vita. I giovani camerunesi sono diventati meravigliosi cittadini internauti e internet è una moda. Il richiamo del guadagno facile ha contribuito a far “sprofondare” quanti vivono in città. Non c’è più moralità. Le autorità non riescono a gestire la situazione e lasciano fare. Il campus universitario, luogo di conoscenza e cultura, è diventato terreno di grandi imbrogli e intrighi. I diplomi e i voti sono comprati, sia nel settore privato che pubblico. Peggio ancora, per molti giovani non c'è bisogno di andare a scuola per avere successo nella vita. La maggior parte dei laureati disoccupati è un esempio di un sistema in cui l’ascesa sociale è da tempo bloccata. Roland
I bambini percorrono a piedi tanti chilometri, sia in città sia nei villaggi, per ritrovarsi in classi sovraffollate, con insegnanti demotivati e non pagati. Questi, infatti, chiedono ai loro stessi studenti di aiutarli a mangiare o a pagare l’affitto. Le lezioni di ripetizione individuali, fatte a scuola e a casa, costano di più della lezione ufficiale, svolta in classe e tutti insieme. Ecco perché, poco alla volta, sono sorte nuove scuole alternative, in sostituzione a quelle tradizionali e ai collegi. A questo punto, non sarebbe meglio se ogni genitore trasformasse la propria casa in una scuola e pagasse lui stesso gli insegnanti per i propri figli? Sarebbe certamente meno oneroso. Emile
In occasione del nuovo anno, alcuni messaggi d’auguri riportavano tristezza e sfiducia. In particolare, a Yaoundé, Marius scriveva: "C’era un tempo in cui i diplomi camerunesi avevano un certo valore all'estero, oggi non è più così. La scuola e l'università sono malate e c'è inquietudine e malessere generalizzato nella gioventù, che cerca solo di fuggire. Ieri, il camerunese era orgoglioso del suo paese, oggi ha paura di essere rimpatriato e viverci.