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Domenica 2 febbraio è stata celebrata a Como la Giornata della Vita consacrata. L’ha voluta il Papa e la si vive ormai da una trentina d’anni per sensibilizzare il popolo di Dio al valore della vita consacrata (monastica, apostolica, missionaria e laicale) che, nella chiesa, è un richiamo per tutti alla santità della chiesa stessa. La si celebra nella festa della Presentazione di Gesù al tempio, per richiamare e prolungare nelle persone consacrate il dono che Gesù fa di se stesso al Padre.

Il vescovo della diocesi di Como, in cui si trova la comunità saveriana di Tavernerio, ha convocato anche quest’anno i consacrati, insieme al popolo di Dio, per celebrare questa ricorrenza nella Cattedrale della diocesi, anticipandola il giorno prima nella Collegiata di Sondrio per la parte della diocesi che si trova in Valtellina e in Val Chiavenna. Molti fedeli si sono radunati nel tardo pomeriggio del 2 febbraio per celebrare l’Eucaristia insieme ai molti consacrati, donne e uomini. Rispondendo all’invito del vescovo mons. Oscar Cantoni, erano presenti anche numerosi presbiteri diocesani con i seminaristi. La bella giornata, quasi primaverile, ha permesso a molti di partecipare e molti cittadini e altrettanti turisti hanno visto la lunga processione dei religiosi e dei presbiteri che con le candele accese si è recata dalla chiesa di san Giacomo alla vicina Cattedrale.

Al vangelo, il vescovo Oscar, parlando della preziosità del dono della vita consacrata e del bisogno che la chiesa e il mondo hanno della presenza delle persone consacrate, ha ricordato che “anche oggi il popolo di Dio ha un fiuto tutto speciale per riconoscere immediatamente i veri uomini e le vere donne di Dio, distinguendoli da coloro che sono sì mossi dal fuoco dello Spirito, ma che non illuminano e non riscaldano”. Ha poi proseguito: “Il mondo d’oggi ha bisogno di vedere nei consacrati, in qualunque forma di consacrazione, donne e uomini positivi, gioiosi, mai ripiegati su loro stessi”. Nel corso della celebrazione sono state rinnovate le promesse della professione e si sono ricordate le ricorrenze giubilari del 60°, 50°, 25° di professione di una trentina di religiose, alcune delle quali non erano presenti per motivi di salute.  

Anche la nostra famiglia saveriana era in Cattedrale con una rappresentanza, guidata da me. Infatti, il vescovo mi ha chiamato a succedere a p. Luigi Zucchinelli come suo delegato per i consacrati e le consacrate della diocesi. Mons. Oscar, alla fine della celebrazione, insieme a molti dei presenti, si è brevemente intrattenuto con p. Luigi Zucchinelli per ringraziarlo nuovamente (l’ha fatto già molte altre volte) per il lavoro svolto a servizio della vita consacrata nella diocesi di Como.



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