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Domanda di Natale nel Sol Levante

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Cari amici di “Missionari Saveriani”, è già Natale! È tempo di auguri. Noi saveriani vogliamo dare un senso missionario agli auguri che scambiamo con voi. Papa Francesco riconosce alla parola “missione” un valore curativo, quando esorta la chiesa a convertirsi e a uscire, per prendersi cura dell’umanità povera e ferita.

La comunità saveriana di Tavernerio ha anche individuato la domanda che meglio esprime lo spirito dei nostri auguri di “Buon Natale” per il 2015. È la domanda che una giovane buddhista ha rivolto a una coppia di amici italiani che, all’inizio di dicembre, sono andati in Giappone a far visita a un saveriano: “Anche voi cristiani festeggiate il Natale?”.

Lo shock e le luci di Natale

Padre Franco, saveriano bergamasco, era salito dal sud del Giappone fino all’aeroporto di Tokyo per incontrarli. Aveva anche preparato per loro un primo impatto con la cultura giapponese: aveva contattato una giovane buddhista, perché guidasse la visita serale dei due ospiti all’illuminazione natalizia delle vie centrali della capitale.

La guida arriva puntuale. Cammina accanto a loro, racconta e descrive. Si mostra attenta allo stupore dei turisti occidentali… “Noi giapponesi non abbiamo ancora superato lo shock del maremoto che ha colpito il Giappone nel 2011. Quell’evento ha messo in ginocchio l’intera nazione, al punto che lo stesso imperatore intervenne in televisione per incoraggiarci a ripartire dallo stato di prostrazione in cui eravamo caduti… L’illuminazione di Natale contribuisce a trasmetterci sentimenti positivi. Infonde nei nostri cuori un senso di benessere che ci aiuta a ritrovare noi stessi, a rispondere agli imprevisti della vita, insieme agli altri”.

Risposta in un monosillabo!

A un certo punto la guida buddhista rallenta il passo, si ferma. E rivolge loro questa domanda: “Anche voi cristiani festeggiate il Natale?”. I due italiani rimangono sorpresi. Si sentono improvvisamente soli, lontani da chiunque potesse aiutarli a formulare una risposta adeguata. Rispondono “”, ma non riescono ad aggiungere altro per spiegare alla giovane buddhista che il Natale cristiano celebra il mistero di Dio che viene a salvare l’umanità.

La visita dei due turisti prosegue verso il sud del Giappone. Padre Franco trova il modo per tornare sulla domanda della giovane buddhista. E così racconta ai suoi ospiti che la chiesa cattolica non è molto conosciuta in Giappone. Le parrocchie sono formate da poche centinaia di cristiani. I giapponesi non sono molto informati su papa Francesco; per loro è solo il capo di una religione straniera…

L’incontro di Assisi

Rimane invece ancora vivo nella memoria dei giapponesi il famoso incontro di Assisi, voluto e convocato da Giovanni Paolo II.

A quell’incontro (27 ottobre 1986), parteciparono i rappresentanti più famosi del buddhismo giapponese, tra cui Etai Yamada. Egli fu così colpito dal significato e dalle implicazioni concrete dell’incontro di Assisi che, rientrato in Giappone, propose di indire un incontro simile sul Monte Hiei.

L’evento ebbe luogo la prima volta nel 1987, e da allora si rinnova ogni anno il 4 agosto. È l’occasione per mettere al primo posto il dialogo interreligioso. In questa occasione, i buddhisti rivolgono ai cristiani varie domande su Gesù e su papa Francesco...

I nostri, i vostri auguri…

A questo punto, qualcosa di nuovo abbiamo detto circa gli auguri di Natale.

Quanto sarebbe bello che i vostri auguri natalizi si incrociassero con i nostri e, insieme, li impastassimo di preghiera affinché anche i buddhisti giapponesi conoscano il vangelo di Gesù e sappiano ciò che papa Francesco sta facendo per ri-posizionare la chiesa sul vero messaggio evangelico.



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