Skip to main content

Dodici anni di missione in Brasile

Condividi su

È difficile dire con poche righe cosa significa per me aver trascorso dodici anni di missione in Brasile. Tante, infatti, sono state le esperienze umane che ho vissuto; tante le persone che ho incontrato e con le quali ho condiviso gioie e dolori, speranze e delusioni. Ma, anche così, posso dire che sono molte le novità pastorali che mi hanno aiutato a comprendere meglio cosa significa essere chiesa, "popolo di Dio in cammino". Desidero elencarne qualcuna.

L'amore per la Parola di Dio

Tutti sappiamo che la Parola di Dio è fondamentale per la nostra vita. La Parola illumina e rivela il cammino che dobbiamo percorrere, chiamandoci a essere una sola famiglia per realizzare il regno di Dio. Le parrocchie e le diocesi organizzano molti corsi biblici, ai quali la gente partecipa con passione. I cristiani del Brasile, infatti, hanno un rispetto e una devozione speciale per la Parola di Dio. In ogni famiglia, anche se povera, non manca mai una Bibbia, sempre posta nel luogo centrale della casa, in modo che tutti possano vederla. Tantissime famiglie, alla sera, si riuniscono per meditarne qualche brano; poi, tra di loro, raccontano come hanno vissuto la Parola durante il giorno.

In molte zone del Brasile le comunità cattoliche, a causa del vasto territorio e per il numero ridotto dei sacerdoti, possono partecipare alla Messa solo una o due volte all'anno. Ma le comunità si riuniscono ogni domenica e celebrano la "liturgia della Parola", anche se il sacerdote non può essere presente per celebrare l'Eucaristia. La Parola cosi diventa l'alimento spirituale per la maggior parte dei cattolici brasiliani.

Tutto questo ci deve aiutare a valorizzare di più la Parola e a ringraziare Dio se noi, qui in Italia, abbiamo la possibilità di alimentarci dell'Eucaristia anche tutti i giorni.

Laici attivi e responsabili

Un'altra cosa importante è la presenza e la collaborazione dei laici nella vita della chiesa. In ogni parrocchia dove sono stato, ho sempre incontrato la collaborazione di vari gruppi di laici che, dopo una seria preparazione, dedicano tempo ed energie per aiutare i sacerdoti nell'organizzazione pastorale. Sarebbe impossibile ai soli sacerdoti seguire tutte le realtà presenti in parrocchia senza l'aiuto dei laici. Pensate: nella parrocchia dove sono attualmente, abbiamo ben trenta comunità con una popolazione di 62.000 persone!

Il servizio dei laici è importante soprattutto perché ci ricorda che tutti i battezzati sono discepoli e missionari di Cristo e, quindi, tutti devono collaborare nella costruzione del regno di Dio, anche se con modi e responsabilità differenti. Mi chiedo: come fanno questi laici, che già hanno l'impegno della famiglia e del lavoro, a trovare tempo per seguire anche i vari impegni parrocchiali come la catechesi, la liturgia, i movimenti, le attività pastorali e le comunità?

È un vero miracolo, frutto dell'amore che queste persone hanno nei confronti di Dio, della chiesa e del prossimo. È giusto ringraziarle per la loro grande disponibilità.

Vale più dell'oro...

Spero che questo semplice racconto della mia esperienza missionaria in Brasile sia stato utile almeno a qualcuno dei nostri amici lettori. Il missionario non è solo colui che, ogni tanto, torna nella sua terra di origine per chiedere offerte (come molte persone pensano).

Il missionario che torna può dare soprattutto qualcosa che vale molto di più di tutto l'oro del mondo: la sua esperienza di vita missionaria che è, di per sé, esperienza di Dio presente nella storia umana di tutti i giorni e in tutti i luoghi. E insieme alla propria esperienza, egli può offrire anche l'esperienza di tante altre persone che, come lui e con lui, lottano ogni giorno perché il regno di Dio si realizzi nella vita di tutti.

Il grande valore dei giovani

Il Brasile è un paese di giovani: una grande percentuale della popolazione non supera i 25 anni di età. Ma i giovani brasiliani hanno paura di tre cose: della violenza, della disoccupazione e del futuro. La paura, insomma, di non poter realizzare la propria vita a causa della situazione sociale ed economica.

Sempre più i giovani si stanno allontanando dalla chiesa. Sembra che i giovani non capiscano la chiesa e che la chiesa non capisca i giovani. In ogni parrocchia dove sono stato e anche a livello diocesano, mi è stato affidato l'incarico di curare l'attività pastorale con la gioventù. Posso dire che ho vissuto delle esperienze significative.

Non ho una formula per evangelizzare i giovani, ma una cosa è certa: i giovani devono capire che anche loro sono chiesa. E tutti dobbiamo capire che i giovani non sono solo il futuro (cioè persone che assumeranno la responsabilità in un altro momento), ma anche il presente. È oggi che i giovani devono essere valorizzati, dando loro la possibilità di esprimere le proprie idee, i progetti, le speranze. È oggi che essi devono assumere la missione che loro compete: evangelizzare gli altri giovani. Gli adulti devono dare loro tutta la fiducia e disponibilità, senza paure né preconcetti.

Ho visto giovani coinvolti nel traffico di droga cambiare la loro vita solo perché si sentivano finalmente accolti e valorizzati. Oppure perché avevano la possibilità di realizzare qualche piccolo progetto; per esempio, un gruppo teatrale, un coro, una festa, un incontro, o semplicemente coinvolgendoli nella liturgia.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 3503.54 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Novembre 2000

Nella comunità della teologia saveriana

Il rettore p. Camera conclude la sua avventura Al termine dei miei anni di servizio come Rettore dello Studentato Internazionale il primo pensiero...
Edizione di Ottobre 2009

Corvini p. Filiberto: "Il Pasaman voleva vivere"

La regione del Pasaman (Indonesia) era stata per secoli la patria di pochi e sperduti villaggetti abitati dai minangkabau. Da qualche dec...
Edizione di Agosto/settembre 2021

La pandemia si può fermare se ogni vita ha dignità

È l’amore che rompe le catene che ci isolano e ci separano, gettando ponti; amore che ci permette di costruire una grande famiglia in cui tutti pos...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito