Skip to main content
Condividi su

La testimonianza del card. Ersilio Tonini

A Brescia, il 19 ottobre 2002, per la consegna del Premio "Cuore Amico" al saveriano p. Giuseppe De Cillia, alla missionaria sr. Lucia Sabbadin e al volontario dottor Giorgio Predieri, il cardinale Tonini ha dato questa entusiasmante testimonianza della chiesa missionaria.

Diceva mio padre: "Tieni in mente che tre cose sono importanti: un pezzo di pane, volersi bene, la coscienza pulita". E mia madre: "Ricordati, ragazzo, che quando sei nato, tuo padre ed io abbiamo fatto tanta festa; ma io ti ho ricevuto dalle mani di Dio!". Avevo appena otto anni e lei mi ripeteva: "Preparati, perché il Signore ha del bene da farti fare".

Quando in un ragazzo si accende questo pensiero del futuro, che Dio ha delle intenzioni su di te… è finita! Altro che mal d’Africa! E vi assicuro che il mal d’Africa è tremendo. Io l’ho preso e non mi salvo più!

Le donne, quando sono brave...

Diceva il Manzoni: "Come il ciel di Lombardia, così bello quand’è bello…". Le donne, quando sono brave, sono molto brave!

Io ne ho conosciute tante di creature brave. Ne cito subito una: Maria Gabriella Calzia. A tredici anni dice alla madre: "Mamma, mi voglio fare missionaria". La madre è spaventata. Cerca di dissuaderla. Ma non c’è stato nulla da fare. Finiti gli studi, va prima in Pakistan, dove rimane un anno; poi la trasferiscono in India. Trascorre quindici anni in India. Un giorno, torna a casa esaurita. In tasca aveva solo 50.000 lire.

La mia parrocchia di Salsomaggiore l’ha adottata. L’abbiamo fatta curare per un anno. Poi lo psicologo mi ha detto: "Se volete che non ricada, rimandatela in missione". E’ andata in Madagascar a curare i lebbrosi.

Le mandai una Land Rover, perché doveva recarsi tre volte la settimana ad una fonte di acqua calda, dove gli ammalati si immergevano. Mi mandò una lettera dicendomi: "La ringrazio tanto del dono della macchina; ma più ancora la ringrazio perché mi assicura che il Signore è contento di me".

Pensateci: "Il Signore è contento di me" - le bastava questo. E’ il miracolo della grazia di Dio!

Perché buttare via la vita?

Ci vengono trasmesse notizie allarmanti: mamme che uccidono i figli; figli che uccidono le madri… Incontro ragazzi di 13 anni che vivono un momento drammatico: buttare via la vita pare sia l’unica cosa che importa. Un giovane mi dice: "Io non ho più passioni; non ho più nessun gusto né voglia di nulla…".

Pare che siamo al disfacimento. No, non è vero! A questi giovani voglio dire: "Ragazzo mio, non sai che se tu dai libertà di azione a nostro Signore e ti conservi innocente..."

E’ nella luce dell’innocenza che il Signore parla, che la voce del Signore si ascolta. E quando l’hai ascoltata, è tale il gusto e il sapore, che non puoi fare altro che dire di sì. Allora accadono cose incredibili.

Al posto della paura, subentra un coraggio formidabile!

Tutti gli italiani, e il mondo intero, devono sapere che ci sono tante creature che vivono la pace, che godono una vita felice. Più fortunate di loro non c’è nessuno al mondo. Queste persone hanno sentito dentro di loro espandersi il cuore, l’anima, la libertà. Non c’è vita più felice di questa.

Ho visto cristiani pronti a morire

Ho visto le giornate intense dei missionari; ma ho visto anche la prontezza dei cristiani ai momenti più eroici, pronti persino a morire.

Viene ucciso il marito di una donna Hutu. Era un Tutsi, ed era stato ucciso da un Hutu. In tre o quattro vanno a dire alla donna: "Tu devi testimoniare in tribunale che a uccidere tuo marito è stato un Tutsi, per beghe personali". Lei risponde: "Non posso, sono cristiana. No, non posso". Vanno allora dalla figlia: "Devi testimoniare che ad uccidere tuo padre è stato un Tutsi". Lei risponde: "Sono cristiana, non posso!" Le uccidono la bambina.

Noi non lo diciamo più: "Io sono cristiano! Non posso, perché sono cristiano!" Loro sì, lo dicono, ed è la loro gloria!

Vi prego! Ricordatevi che c’è tanta santità accanto alla povertà; c’è tanta dignità accanto alla miseria. C’è una ricchezza infinita, una santità diffusa nella chiesa africana.

Ho visto missionari rischiare la vita

Un esempio. Suor Jenny è una medico chirurgo. L’ho conosciuta quando era venuta all’ospedale di Ravenna per un corso di aggiornamento. Dopo due anni era tornata in Africa, in Burundi.

Qualche tempo fa, sono andato giù e la incontro. La trovo in crisi.

- "Perché sei in crisi?"
- "Perché i superiori vogliono mandarmi a dirigere l’ospedale di Bubanza".
- "Perché, hai paura?"
- "Io sono una Tutsi; in quella zona, la gran parte della gente sono Hutu. Ho paura che mi uccidano".
- "Figliola, preghiamoci su…".

La mattina dopo suor Jenny viene a trovarmi.
Mi dice: "Voglio portarle la buona notizia. Ieri sera ho pregato a lungo e ho deciso: andrò a Bubanza".

E’ andata. Un giorno mi scrive: "Le do una bella notizia: ho mantenuto la promessa. Tre volte la settimana devo andare da Bubanza a Bujumbura, perché nel nostro ospedale manca l’anestesia e quando ci sono parti cesarei devo portarli a Bujumbura. So che è una strada rischiosa, ma sono pronta a morire".

La paura si era tramutata in coraggio. Suor Jenny ora è pronta anche a morire!

I missionari e le veline

Lì c’è gente che è pronta a morire tutti i giorni. La chiesa deve gloriarsene. I missionari non sono solo persone generose. Sono i capolavori della grazia di Dio. Sono quelli con cui il Signore fa vedere di cosa è capace, quando un’anima si affida a lui!

Cristo è ancora vivente in mezzo a noi. E’ ancora bravo nostro Signore Gesù Cristo! Questo è l’annuncio che dovremmo portare ai nostri ragazzi, al nostro mondo giovanile, ai ragazzi che cercano cosa farne della propria vita.

Nell’epoca delle veline e del grande fratello, nell’epoca in cui quell’istinto che porta il ragazzo - e porta tutti noi - a farsi valere e che si esprime poi in sciocchezze infinite... la chiesa deve decidersi a presentare i suoi modelli. La chiesa deve decidersi!

Bisogna tenere in mente un’altra cosa: questi eroismi non nascono per caso.

Non è perché quella donna,o quell’uomo siano nati con il DNA dei missionari. Non c’è un DNA dei missionari. Qui siamo al punto. Mi esprimo con un piccolo esempio.

Ho il vizio di parlare di mia madre

Me lo perdonerete: per me lei è stata la chiesa. Avevo allora quattordici anni; ero seminarista, in vacanze. Un giorno mia zia mi vede con una rivista missionaria in mano. Prende paura e mi dice: "Di’, ragazzo, vorrai mica fare il missionario? I tuoi sono poveri, hanno fatto debiti. Non vorrai mica tradirli?"

Il giorno dopo, la mattina presto, mia madre mi prende in disparte e mi dice: "La zia mi ha raccontato così e così… Senti, figliolo, non darle retta. Siamo poveri, è vero. Ma quel che il Signore vorrà da te lo vorremo anche noi".

Ecco il punto: quella madre era una donna di preghiera. La preghiera era il clima in cui la Voce la invitava a vivere continuamente in grazia di Dio e ad evitare il peccato, che era la più grande sciagura del mondo. Non la malattia, non la povertà; il peccato era la sciagura! Le madri soffrivano solo al dubbio che il figlio fosse in peccato! Proprio perché la madre era in rapporto con il Signore, il figlio capiva che il Signore parlava in lei.

La vedevi fare la pasta, ma era preghiera!
E’ questo clima che occorre.

Il mio invito è questo:

Fate sapere che non ci sono solo gli assassini; non ci sono solo padri, madri o figli che uccidono.

Ci sono anche queste creature che sono pronte a farsi uccidere per amore.

cardinale Ersilio Tonini.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 6034.75 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Settembre 2009

Il nostro mondo capovolto, ...tra i Kayapó di Redenção

di: Elisa e Fabio Tibaldo. Siamo una giovane coppia di Chiampo (VI). Vari anni fa, abbiamo iniziato il nostro cammino con i missionari saveriani d...
Edizione di Giugno/luglio 2014

L’equipe del centro giovani

È ora di presentare brevemente i tre “pionieri” che compongono l’équipe saverana per la nuova missione affidata loro: far funzionare la “Città dei ...
Edizione di Novembre 2001

Movimento CEM: Sogno-Visione di fratellanza universale

Prima che uno spazio operativo, il CEM è un Movimento con una sua Visione e un suo Progetto. E’ una visione del "mondo" nella sua totalità planeta...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito