Dio è un grande artista!
Domenica 6 aprile duemila ragazzi delle scuole medie della diocesi di Venezia si sono riuniti al Pala Arrex di Jesolo per una festa organizzata da don Fabio Mattiuzzi e dai responsabili della pastorale giovanile del patriarcato, con la collaborazione dei catechisti delle parrocchie. È stata una festa di colori, di allegria e di rumore ben controllato.
Uno splendido dipinto
Il logo era la lettera “K” che sta per keyword (parola chiave) e, in questo caso, anche keysword (parola spada), formata dalle chiavi di Pietro e dalla spada di Paolo. È stata stampata sulle magliette d’occasione. Anche il motto è molto significativo e diventa un programma: “Li riconoscevano perché si volevano bene”.
Nell’omelia il patriarca mons. Francesco Moraglia ha svolto il tema dei colori: “Ognuno di voi è una sfumatura di colore unica al mondo. Siate una tavolozza di colore nelle mani di Dio, affinché lui possa creare uno splendido dipinto… La vostra età rende le scelte più difficili.
Lasciatevi guidare da Gesù. Abbiate il coraggio di far entrare Dio nella vostra vita, come amico. Dio è un grande artista!”. Queste sono alcune delle sue parole.
''Prendimi come sono''
Dopo la Messa, i ragazzi si sono dispersi a visitare i vari stand. In quello del centro missionario erano in mostra il “Ponte d’oro” e la “Matita missionaria”, con altri gadget e riviste. Marcella e Manu con i gessetti erano pronti a pitturare le guance di ragazzi divertiti con i cinque colori missionari.
È arrivata anche un’immaginetta che riporta una frase programmatica del patriarca Albino Luciani, divenuto papa: “Signore, prendimi come sono, ma fammi come tu mi vuoi”.
E sul retro c’era la frase conclusiva del patriarca: “Non sprecate il vostro tempo, valorizzatelo!”.
Indicazioni pratiche…
Papa Francesco, da parte sua, ci invita a uscire e ad andare verso le periferie del mondo. Ecco allora sul retro dell’immaginetta l’indicazione del sito e dell’indirizzo e-mail del centro missionario diocesano e dei missionari saveriani.
L’immaginetta apprezzata e custodita da centinaia di ragazzi diventa spunto di preghiera e seme di apertura missionaria in un futuro non lontano.