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Dialogo interreligioso a Khulna

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Lo scopo del Centro di dialogo interreligioso che guido a Khulna è quello di creare un “gruppo ideale” fra musulmani, indù e cristiani: persone che si rispettano, nonostante la fede diversa, si trovano bene assieme, si aiutano nel bisogno e accettano di fare un percorso di vita in comune.

Si vuole così rendere visibile ciò che dovrebbe essere la società ideale in Bangladesh. Il gruppo, che si riunisce periodicamente, organizza attività volte a sensibilizzare la gente sulla nostra realtà umana di persone che, pur vivendo religioni diverse, siamo tutte opera di Dio, nostro unico Creatore. Il gruppo partecipa a convegni per parlare del dialogo interreligioso e ci dà una mano per le iniziative nelle scuole. Ci sono molte persone che ci seguono e questo, penso, è il modo per dire che il ruolo dei cristiani in questo campo è molto importante.

Oggi, viviamo un periodo di contrasti molto forti, legati a un tentativo di rendere tutte le culture uguali. Le forze predominanti non lasciano scampo ai gruppi deboli e li soggiogano a livello economico, culturale e politico. Tutto questo porta a mettere in primo piano la propria identità, cultura e religione a scapito di quelle degli altri, che sono addirittura disprezzate. È la realtà che noi viviamo nei rapporti internazionali, ma anche in Bangladesh dove alcuni gruppi religiosi, per affermarsi, denigrano e demonizzano la fede degli altri. Così, si creano conflitti e divisioni.

Il compito del nostro gruppo è rendere coscienti noi stessi e gli altri di tutto questo, sottolineando il nostro essere umani che ci accomuna. Ognuno di noi ha la propria storia e identità, però dobbiamo “restare umani” per dirla con uno slogan, cioè in relazione vicendevole e amichevole. Fino a una cinquantina di anni fa, in questo paese, non esisteva il problema delle divisioni fra la gente per motivi religiosi, ma oggi sì.
Noi del Centro andiamo nelle classi di seconda e terza media e con l’aiuto di sussidi digitali parliamo e proponiamo agli studenti di essere uomini di dialogo e di rispetto verso tutti.

In circa mezz’ora, mostriamo un sussidio, poi seguono condivisione e discussione. Dove è possibile facciamo nella stessa classe due incontri in un anno. Qualcosa di simile la ripetiamo anche nei colleges (corrispondono alle ultime tre classi delle nostre superiori), anche se con argomenti diversi, adattandoci cioè alla loro età e al loro modo di pensare.



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