Delegazione di Locorotondo, Pellegrinaggio missionario in Africa
In Puglia, dalla comunità di Locorotondo, due giovani ragazze sono entrate nella congregazione delle saveriane, missionarie di Maria. Oltre trent’anni fa sono partite per il Congo, dove si trovano ancora oggi, impegnate nelle opere di evangelizzazione e promozione umana nelle scuole e nei dispensari della regione del Kivu. La prima si chiama Lina Perrini, la seconda Giuseppina Romanazzo.
Il parroco di Locorotondo don Franco Pellegrino e Antonio Romanazzo, fratello di Giuseppina, cogliendo l’occasione del rientro in Congo di don Carlo Kilondwa, che era stato per qualche tempo loro ospite in parrocchia, a fine novembre si sono recati a far visita alle due missionarie.
I motivi della partenza
Antonio e don Franco sono partiti per il Congo per due ragioni precise. Evidentemente, il primo dovere è stato quello di incontrare le missionarie Giuseppina e Lina. Inoltre, era importante per loro recarsi a vedere i settori di lavoro dove suor Giuseppina ha dedicato tutta la sua vita, in aiuto alla gente di quel territorio. Volevano anche far visita alle altre missionarie e ai missionari saveriani, dislocati nelle varie missioni.
All’arrivo in Congo, i due visitatori sono stati accolti da Giuseppina, sorella di Antonio. Suor Giuseppina, abitando da molti anni in Congo, ha accompagnato gli ospiti nelle principali località della regione per prendere visione delle molteplici attività pastorali e sociali, portate avanti nelle missioni di Uvira, Luvungi e Bukavu.
Netho, giardiniere medico
Antonio aveva anche una seconda finalità da soddisfare: quella di incontrare un giovane medico congolese, di nome Netho, appena laureato. La famiglia Romanazzo, infatti, per onorare la memoria del figlio Paolo, deceduto nel 2000 ad appena 31 anni di età, aveva pensato di destinare una somma di denaro per realizzare un’opera buona in terra di missione. A Giuseppina era stato affidato il compito di trovare le modalità per realizzare questo piccolo progetto di bontà.
La religiosa ha pensato di intitolare una borsa di studio alla memoria del nipote Paolo. Conosceva Netho, un giovane giardiniere della missione, ex studente di medicina. Netho si era ritirato dagli studi per mancanza di denaro. Giuseppina scelse di riportarlo all’università, grazie alla borsa di studio in memoria del nipote Paolo. Netho ha potuto riprendere così il sogno di pentare medico. Anno dopo anno, impegnandosi seriamente nello studio, Netho è riuscito a completare gli studi e a laurearsi in medicina.
Quando Antonio ha visto venirgli incontro, per la prima volta, il "suo neo laureato", per salutarlo e ringraziarlo, il ricordo del figlio Paolo gli è rimbalzato in mente, a tal punto da rimanere senza parole, per la gioia e la commozione.
Una triplice esperienza
Ritornato a Locorotondo, Antonio ha raccontato il viaggio ai suoi familiari. "Ho vissuto una triplice esperienza: affettiva, culturale e spirituale. Affettiva, perché ho potuto vedere la sorella e il lavoro che essa compie tra la gente; culturale, perché l’Africa offre un fascino incantevole con i suoi usi e costumi; spirituale, perché, osservando le chiese ovunque traboccanti di popolo che partecipa festante alla celebrazione domenicale, mi hanno aiutato a crescere nella fede".
Anche don Paolo è tornato a Locorotondo stanco per il viaggio, ma molto felice. Alle Messe della domenica ha comunicato a tutti: "Sono andato a portare il vostro affetto e la vostra solidarietà alle nostre due missionarie Lina e Giuseppina. Stanno bene, lavorano molto e salutano Cotunne e tutti i cutunnesi!".