A prendere l'iniziativa è stato p. Ilario Trapletti dall'Amazzonia, con una lettera ai saveriani che celebrano quest'anno il 50° di sacerdozio. C'era un disegno: un sole luminoso, sullo sfondo il 50, al centro il 25 e la parola "kibbutz". Infatti, 25 erano i sacerdoti ordinati 50 anni fa, il 16 ottobre 1960; "kibbutz" è il nome che avevamo scelto per la nostra classe.
Nella lettera p. Ilario proponeva anche il programma: giovedì 15 luglio Messa giubilare a Fontanellato; venerdì 16 Messa nel santuario del beato Conforti a Parma. Ci siamo ritrovati in tanti, ma non tutti. Qualcuno è già in paradiso, qualcun altro è malato o non ha potuto interrompere il lavoro.
In comunione con gli assenti
Non c'era mons. Giorgio Biguzzi, vescovo di Makeni in Sierra Leone, perché impegnato in un importante incontro episcopale. Pierluigi Sartorio è rimasto a Bukavu in Congo, forse per non rischiare di essere trattenuto in Italia! Guido Paolucci non ha potuto lasciare Jakarta, in Indonesia. Mario Audisio, cappellano e insegnante di religione a Osaka in Giappone, si è unito a noi con il cuore. In Spagna Giancarlo Anzanello ha dovuto rinunciare per indisposizione. Mario Guerra era indaffarato nella festa della Madonna a Gallico (RC). Mario Cruder non ce l'ha fatta a lasciare Udine.
Vincenzo Tonetto aveva affrontato il viaggio da Brasilia all'Italia per l'occasione, ma un incidente a San Donà di Piave l'ha portato addirittura alla morte. Franco Fiori, cremonese, è rimasto a casa perché martoriato dal diabete.
Ben più che "impiegati"
A Parma, ci siamo incontrati con Aldo Rottini, fotografo e regista in malattia: seduto in carrozzella, era raccolto nel silenzio. Piergiorgio Bettati era pieno di vita: lavora con passione nella biblioteca della casa madre.
Da Roma sono venuti tre "kibbutziani" di valore: Emidio Allevi, Corrado Stradiotto e Angelo Ulian. Emidio dopo le isole Mentawai è diventato responsabile dell'archivio dei saveriani. Corrado in tutta la sua vita, in Italia e in Indonesia, ha sempre fatto l'economo. Angelo in Messico e in Italia si è dedicato all'insegnamento, prima di essere segretario generale.
Artisti... "fantasiosi"
Da Taranto, dov'è superiore, è arrivato Angelo "Cito" Berton. Il nome "Cito" deriva dal detto di san Filippo Neri, "Fuge cito, fuge semper, fuge longe" (fuggi subito, fuggi sempre, fuggi lontano), che Angelo ripeteva spesso.
Dall'Amazzonia erano quattro: Siro Brunello, bravo pittore e matematico, da una vita è in Brasile. Bruno Marchetti ha sempre avuto l'aria del contestatore, ma da quando s'è avvicinato ai poveri, ha cambiato vita... Ilario Trapletti è un regista nato e il portabandiera della classe: in noviziato imitava alla perfezione la figura di don Abbondio. Meo Elia, direttore di "Missione Oggi", è ora superiore in Amazzonia.
Dal Messico è arrivato il sardo Angelo Pisanu, accompagnato da alcuni amici dei missionari. Da Alzano Lombardo (BG) c'ero io, il "bimbo", il più giovane del "kibbutz" e appassionato di organo. Da Terno d'Isola (BG), è venuto anche l'architetto Giuseppe Alborghetti, detto "Gnero" per la somiglianza con un noto imperatore romano: anche da nonno è rimasto nostro amico.
La doppia festa
Nel santuario Mariano di Fontanellato abbiamo ringraziato il Signore per il dono del sacerdozio missionario. Dopo la Messa, ci siamo spostati all'agriturismo "San Giuseppe", gestito dai parenti del novantaduenne p. Dante Mainini, nostro antico professore di morale, tuttora zelante missionario in Amazzonia. Siamo stati accolti come fratelli e trattati, per dirla con il Conforti, proprio "come principi"!
Il giorno dopo a Parma, presso la tomba del beato Guido Conforti, abbiamo condiviso la nostra gioia con i confratelli della casa madre e i giovani studenti di teologia.
Abbiamo implorato il dono della perseveranza, umile e caritatevole, nell'importante missione di evangelizzare il mondo.
