Ma perché partire? Quel Crocifisso illuminato...

Domenica 26 novembre è iniziato il secondo incontro dedicato al gruppo giovani della casa saveriana di Ancona. Quest’anno il gruppo è rifiorito sino a raggiungere un buon numero di partecipanti. Il nostro obiettivo è fare un’esperienza missionaria durante la prossima estate o l'anno seguente. Intanto, ci prepariamo alla partenza!

Sì, ma… perché partire?

Dentro di noi avevamo già trovato alcune risposte: per fare un’esperienza nuova e conoscere nuove realtà; per aiutare il prossimo; per vedere come la gente vive il cristianesimo in altre parti del mondo... Ma mancava ancora qualcosa di "essenziale", che finalmente abbiamo scoperto.

Dottor Gildo, il saveriano marchigiano che è stato in Bangladesh per persi anni come medico in due ospedali e tra gli intoccabili, ci ha dato una testimonianza fotografica del suo lavoro. Le immagini di povertà e di sofferenza che ci ha mostrato sono state davvero toccanti. Il sorriso della gente semplice era così bello, e lo sguardo di chi sapeva già di morire per una malattia incurabile era così sereno! L'ultima è stata l’immagine di un Crocefisso, sotto il quale dottor Gildo continua a operare e a testimoniare la fede cristiana.

Dopo questa testimonianza così autentica e sincera, sento che per noi giovani sarà difficile, in un tempo di poche settimane, dare una testimonianza della nostra fede… Ma il messaggio ci è stato chiaro.

È lo stesso Crocifisso!

Dopo il pranzo, abbiamo ripreso "i lavori" con p. Manuele e p. Mario. Abbiamo letto un brano degli Atti degli apostoli, che racconta di Pietro e Giovanni messi in prigione dai sommi sacerdoti. Il brano termina con queste parole di Pietro: "Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato!". Poi è ripresa la testimonianza del nostro missionario dottor Gildo.

Abbiamo compreso una cosa: il Crocefisso aveva spinto Pietro e Giovanni a testimoniare tra la gente il messaggio che non poteva essere taciuto; lo stesso Crocifisso sta oggi spingendo Gildo e tanti altri missionari - laici e preti, uomini e donne - ad annunciare il vangelo di Cristo risorto, là dove non è ancora conosciuto.

Ora conosciamo il Motore...

Nella Messa, ci siamo fatti garanti gli uni degli altri, affinché possiamo compiere questo cammino nel migliore dei modi, con l'aiuto della preghiera reciproca. Non so cosa riusciremo a combinare di buono in questa nostra esperienza. Di sicuro ora siamo più consapevoli da quale Motore siamo mossi.

Senza farci illusioni, credo che nell'incontro di domenica abbiamo fatto un piccolo passo avanti. A voi tutti, compagni di viaggio, e a voi lettori, che seguite con la preghiera e l'affetto i missionari e le missioni, chiediamo di accompagnarci in questa nostra timida esperienza di autentica vita cristiana. Grazie.