Skip to main content

Corrispondenza dall'Italia

Condividi su

Una "vecchia, amabile" conoscenza

Le sarei molto grata se potesse inviarmi il libro da lei scritto "Una lampada accesa", la biografia del servo di Dio p.Pietro Uccelli, che io ricordo ancora quando era vivo. Allora ero una bambina e leggevo la vostra rivista "Fede e Civiltà" a cui mio padre era abbonato. Ricordo con quanta ansia io e mia sorella aspettavamo a Natale l'arrivo dell'Almanacco e con quanto piecere leggevamo i racconti di p.Pelerzi.

Ricordo tutti i missionari della prima ora: da mons. Calza ai padri Bonardi, Munaretti, mons. Gazza, p. Dagnino, e tutti gli altri. Per tutti noi erano come persone di famiglia. La ringrazio infinitamente e Le auguro un felice Anno Nuovo, insieme a tutti i missionari.

  • Teresita, Savona

L'esempio d'una scuola che educa: un fatto

Essendo Lei bergamasco, pensiamo sia al corrente di un fatto accaduto lo scorso dicembre in una scuola Elementare di Torre Boldone, i cui responsabili hanno deciso di escludere ogni segno natalizio dall'ambiente scolastico. Motivo: non imporre simboli religiosi a bambini appartenenti a minoranze che non li condividono.

Questa decisione ci ha molto turbato; ne abbiamo discusso in famiglia. Ci piacerebbe conoscere il suo pensiero in merito. La ringraziamo vivamente per l'attenzione.

  • Una famiglia in dubbio, Bergamo

Risponde Padre Ettore

Tra le mie quotidiane letture trovano sempre un piccolo spazio anche le pagine del glorioso giornale "Eco di Bergamo", che ricevo gentilmente in omaggio. Ogni volta un ritorno alle radici, alle quali nessun missionario disposto a rinunciare: da l (genitori, fratelli, oratorio, scuola) nata la spinta che ci ha portato a donare la vita per gli altri. E l torno sempre volentieri, per ritrovare la comunità, gli amici, che mi hanno sostenuto e fatto compagnia nei momenti di solitudine, di prova, di rischio, frutti inevitabili della vita missionaria;

Quando sul giornale ho letto la notizia che riguardava la scuola di Torre Boldone ho fatto un sobbalzo. L'ho riletta con calma e poi ci ho riflettuto a lungo. Io son vissuto per 15 anni in Indonesia, a quotidiano contatto con la gente: famiglie, scuola, mercato, mezzi pubblici, vita di ogni giorno; con buddisti, indu, musulmani, in una società multirazziale (in Indonesia le razze sono più di duecento!); proprio quel tipo di società verso la quale sembrano decisamente marciare i responsabili della scuola di Torre Boldone, almeno per quanto ho letto nei commenti pubblicati su l'Eco in seguito alla drastica decisione.

Siccome mi vien chiesto un parere, non ho nessuna difficoltà ad esprimerne più di uno, e lo faccio con molto piacere per l'amore che nutro per la mia gente.

Con tutto il rispetto verso le persone che hanno preso quel provvedimento, a mio parere la decisione sembra provenire da educatori provinciali e ignoranti. Mi spiego, senza offesa: provinciali nel senso che le "vedute" non sembrano provenire da occhi d'aquila, e ignoranti nel significato latino del termine (e chi insegna lo conosce bene): "ignorare, non sapere, non avere esperienza".

In Indonesia, a scuola come altrove, l'intera nazione (che ha l'85% di musulmani) celebra insieme tutte le feste religiose: sono sette quelle musulmane, due cattoliche, due protestanti, una indu e una buddista, poichè lo Stato intende rispettare la percentuale dei fedeli di ogni religione. Ma tutti si festeggia, anche con la vacanza dalla scuola: tredici feste religiose! Un'occasione per i bambini e i ragazzi (per non parlare degli adulti) per venire a conoscenza della spiritualità, dei riti, della fede di altre religioni; si scambiano auguri e felicitazioni, con visite alle famiglie in festa.

Come ogni buon formatore sa, si fa scuola, si educa, facendo conoscere gli altri, nella loro integrità, non proibendo;

Le famiglie che hanno affidato i loro bambini-ragazzi alla scuola di Torre Boldone si sono certamente fidati di quegli "educatori", fiduciosi che i loro figli venissero educati alla vita di domani, che da questi ragazzi verrà affrontata in una società multietnica, verso la quale - anche se qualcuno fa di tutto perchè ci non avvenga e altri infilano la testa nella sabbia (proibire non educare ad affrontare la vita) - anche la nostra bella, pura Italia sta inesorabilmente marciando.

Mi si stringe il cuore pensando ai bimbi di quella scuola, luogo che dovrebbe educare alla conoscenza reciproca e alla capacità di vivere insieme, privati della gioia del Natale. E pensare che quelle persone "responsabili" hanno preso quella stupidissima decisione probabilmente convinte d'essere liberali e illuminate.
Qualche anno fa, ai primi di dicembre, mi trovavo a Singapore. Le strade e le facciate dei palazzi erano lucenti di addobbi e luminarie. Una visione strepitosa. Chiesi al conducente del taxi, un cinese: "Come mai tanto splendore?". "Non lo sa? - mi rispose molto meravigliato. - Stiamo per celebrare il Natale, la festa pi importante per gli abitanti di Singapore". "Ma che festa è?" chiesi. "Boh, non lo so - rispose. - So solo che per quattro settimane faremo festa". Giustamente ignorava, lui buddista, che si festeggiava il Natale di Cristo.

Chissà se i responsabili della scuola di Torre Boldone conoscono la data di nascita di Budda. Mi venuta la voglia di incontrarli, un giorno, così, per una chiacchierata amichevole. Chissà che non mi invitino: mi piacerebbe. Tra le centoquattromila famiglie che in Italia sono abbonate a questo modesto giornale ("Missionari Saveriani" intendo!) ci sono 5.800 che abitano nella bergamasca, quasi 200 a Torre Boldone.

Sarebbe bello se questo mio scritto desse vita ad un dibattito, ad un sereno scambio di opinioni, mentre i nostri occhi si posano amorevolmente sui nostri piccoli che formeranno la società di domani.

p. Ettore, sx.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 5303.16 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Febbraio 2015

Per capire a che punto siamo

Padre Rosario Giannattasio, superiore dei saveriani in Italia, è venuto a Zelarino per stare due giorni con noi qui residenti. Accolti familiarment...
Edizione di Giugno/luglio 2020

Padre Stradiotto, l’uomo buono

Caro Corrado, non ho dimenticato quanto mi hai chiesto più volte: “Per favore non scrivete niente su di me e lasciate perdere il profilo biografic...
Edizione di Marzo 2022

La Comunità Giovanni XXIII di Cagliari

Mi chiamo Iole, ho 81 anni e da 20 sono membro della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi nel 1968 e di cui diceva che i veri ...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito