Corrispondenza dal Congo, Laici, Sierra Leone, Burkina Faso, Italia
Ricordando insieme la nostra ordinazione
So che per l’anniversario della nostra ordinazione sacerdotale sono venuti a Brescia i compagni di classe e avete ricordato anche noi che siamo in missione; p.Cima, che è qui con me in Congo; p.Zennari, in Brasile e p.Rigodanza, che è in Messico. Ringraziamo il Signore; la nostra classe è ancora tutta intera: nessun morto, nessuno che abbia lasciato l’Istituto. Qui, proprio nel giorno del nostro anniversario, abbiamo fatto il bilancio di una settimana di musica di mitraglia e rombo di cannoni, contando i fori delle pallottole nei muri e raccogliendo i bossoli degli obici.
Grazie a Dio siamo ancora tutti vivi. Ma penso con angoscia alle migliaia di famiglie che hanno perso tutto. Mi sento realizzato non per quello che ho o che sono, ma per quello che ho dato. Alla gente che mi interroga dico che, se dovessi tornare indietro, rifarei la scelta di tanti anni fa: essere sacerdote nella famiglia del Conforti. Non mi posso vantare di avere battuto il Signore che ha fatto solo tre anni di missione, mentre i miei sono vari decenni, perché il suo apostolato è una manciata d’oro, mentre il mio è solo una montagna di pietrume.
- p. Santino Festa, Congo
A Piraguara siamo in piena attività
I Laici Saveriani ringraziano di cuore per l’aiuto che i lettori del mensile "Missionari Saveriani" hanno inviato a più riprese. Contributi che sono stati utilizzati in favore delle nostre laiche, Franca Rivolta e Graziella Colombo che operano a Piraguara, Brasile, per la realizzazione del progetto "le donne artefici dello sviluppo", finalizzato all’educazione socio-sanitaria di donne e bambini. La sottoscrizione è ancora aperta: i bisogni sono tanti. Lavoriamo insieme.
- Mirella e Paolo, Laici Saveriani
È tornato in Africa a 55 anni
Ho trascorso circa un mese a Freetown, nei pressi della mia ex parrocchia di Holy Cross ed è stata una lunga processione di molti – giovani e adulti – che sono venuti a trovarmi e a salutare: "Bentornato, padre!". Mi hanno raccontato le loro storie di dolore e di sofferenza. Purtroppo, quelli che erano la mia casa e il mio giardino in Freetown, ora sono in grave stato di abbandono e di deterioramento. Dopo il mese passato a Freetown, sono giunto a Makeni, dove ho assistito all’ordinazione di due preti e di un diacono della diocesi di Makeni, per le mani del vescovo saveriano mons.Giorgio Biguzzi.
È seguita una grande festa. La celebrazione, fatta sotto un palmeto (una cattedrale veramente originale), è durata quasi cinque ore. Il giorno dopo, il Vescovo mi ha affidato l’incarico della parrocchia di Bumbuna. La domenica sono stato insediato e presentato alla gente, senza troppi ingressi e feste da pubblicare sui giornali, dallo stesso vescovo, che mi ha accompagnato con la sua macchina. Oltre alla comunità parrocchiale principale, ci sono varie altre comunità sul territorio, che dovrò seguire e curare pastoralmente, e alcune scuole. Queste ultime verranno seguite, amministrativamente, da un prete locale.
- p. Gerardo Caglioni, Sierra Leone
Una foto che testimonia
Grazie per l’invio del tuo giornale, che arriva sempre puntualmente fino qui, e che leggo per intero. Un autentico panorama della vita missionaria che fa del bene anche a noi che siamo immersi in questa vita meravigliosa. Ormai sono più di 30 anni di Africa per me. Ti sarei grato se mi potessi inviare il libro sui vostri martiri Saveriani "Con loro sempre", perché sono convinto che l’esempio della loro dedizione e della loro fede può essere di sicuro stimolo per la nostra opera missionaria. Auguri di buon apostolato e un ricordo al beato Conforti.
- fratel Giovanni, Camilliano, Burkina Faso
Da Goma, sommersa dalla lava
Oggi si ritroveranno a Goma, Congo, p.Zampese ed Edda, che potranno così riunirsi alla comunità e ritrovare p.Sartorio, p.Da Rold, Luisa e Antonina. Potranno così rendersi conto della solidarietà con cui, in questi mesi, sono stati seguiti da tanti amici, tra i quali i lettori di "Missionari Saveriani", in un momento tanto difficile per la città, già a lungo provata dalla guerra. E’ bello scoprire nel quotidiano, complesso e difficile, i segni del Regno di Dio, che sono l’anima stessa della vita. Il vostro aiuto è certamente uno di questi segni. A nome degli amici di là ringrazio, unito alla gente di Goma.
- p. Silvio Turazzi, Parma
Quale Chiesa vogliamo?
Ho letto solo stasera le tue pagine del mese di dicembre e, l’ho fatto solo dopo aver letto i commenti pubblicati sul numero di marzo. Desidero scusarmi per la scarsa attenzione di allora e ringraziarla per ciò che hai scritto sul numero di dicembre. Sono le parole che vorrei, che tanti come me vorrebbero sentire quotidianamente dai rappresentanti della Chiesa!
Sono parole che invece troppo spesso vengono taciute o addirittura condannate da chi ritiene che alla Chiesa giovi più la frequentazione dei potenti invece della condivisione con i poveri, da chi ritiene che il Cristo da amare sia quello di cartapesta e gesso che addobba gli altari e non quello in carne ed ossa, incarnato in ogni uomo, donna o bambino che soffre nel mondo, come lui stesso ci ha detto nel Vangelo: "Quando ti abbiamo visto, Signore, nudo, affamato, carcerato?". Vi sono vicino nella preghiera e vi ringrazio per la speranza che testimoniate. Con affetto.
- Andrea, Agesci, Ravenna.
Risponde p. Ettore
Con l’augurio che tutti noi possiamo avere in cuore tanto amore e nella vita di ogni giorno un’autentica capacità di testimoniare il Cristo vivo, incarnato nei fratelli, e non quello di legno o di cartapesta, saluto tutti con simpatia.
p. Ettore.