Confronto, condivisione e festa - Vicenza
Gli amici e i collaboratori dei saveriani dell'Italia settentrionale si sono riuniti nella casa saveriana di Vicenza il 1° maggio scorso. Sono arrivati in tanti nel luogo caro al servo di Dio p. Pietro Uccelli, per confrontarsi e anche per fare festa insieme. Il tema di riflessione era "Chiamati alla santità": un argomento di grande attualità, vista la concomitante beatificazione di papa Wojtyla e l'annuncio della canonizzazione di Guido Conforti, fondatore dei saveriani.
La santità e la missione
I coniugi Damiano e Gianna di Vicenza hanno dato la loro testimonianza affermando che santità vuol dire "umiltà e grazia", nello spirito delle beatitudini. I santi si affidano totalmente a Dio, non parlano a vanvera ma testimoniano Dio con la loro vita. Così la grazia della santità si manifesta anche agli altri.
Franca di Parma ci ha parlato della dimensione teologale della santità, cioè vivere tutti gli aspetti della vita in rapporto con Dio. "Bisognerebbe saper vivere la santità nella vita e nella missione, come il santo che unisce la passione per Dio alla passione per l'uomo". È Dio l'attore principale che agisce per noi, altrimenti riusciamo solo a fare del bene, ma questo non basta per realizzare la nostra vocazione missionaria.
Liliana di Vicenza ha aggiunto che la missione deriva dalla chiamata alla santità di ognuno di noi. Non dobbiamo preoccuparci di compiere opere grandiose, ma di essere noi stessi in tutti i nostri gesti quotidiani, cercando di vivere la volontà di Dio sempre, e non cercare Dio solo quando ci serve.
Una marcia in più ogni giorno
Anche Luisella di Desio ha parlato della santità nella vita quotidiana. Per lei è importante sforzarci di dire "sì" a Dio ogni giorno. Tutta la nostra vita è una preghiera e l'incontro con gli altri ci rende aperti e caritatevoli. Dobbiamo avere una marcia in più e fare straordinariamente bene le cose ordinarie.
Andrea di Brescia ha parlato della santità nella chiesa, che è un punto di arrivo nel cammino interiore e spirituale del popolo di Dio. "Ognuno di noi, trovandosi in Cristo, gode dell'amicizia di Dio ed è innamorato di lui. Il laico deve cercare di promuovere le buone relazioni interpersonali nella società".
Ilario, del gruppo "Famiglie per la missione" di Vicenza, ha spiegato che è bello riunirsi a pregare e a socializzare con i figli che fanno amicizia fra loro. I ragazzi imparano e fanno esperienze con altri coetanei di religioni diverse. Si sente l'esigenza di far nascere nella famiglia il bisogno di vivere insieme la missione.
Con più gioia nel cuore
Ogni gruppo, che fa riferimento a una comunità saveriana, ha presentato le iniziative promosse durante l'anno. Giancarlo parla del Gams (gruppo amici missionari saveriani) di Vicenza: con spirito di solidarietà, nel loro tempo libero aiutano i missionari nell'organizzazione e nella gestione di attività pratiche, permettendo loro di dedicarsi maggiormente ai loro compiti spirituali e pastorali.
A Desio si è creata una realtà nuova: giovani musulmani pakistani e cristiani italiani si incontrano tra loro: dimostrano così che è possibile camminare, crescere e anche pregare insieme. I giovani si fanno domande e cercano risposte. Il trucco sta nell'avere libertà di cuore per accettare gli altri.
A Brescia, invece, il punto di forza sono le mostre missionarie. Da nove anni allestiscono esposizioni riguardanti i popoli, le culture e gli oggetti dei Paesi dove vivono i saveriani. Ogni anno ci sono circa 7mila visitatori, la metà dei quali sono studenti. Le guide cercano di far arrivare un messaggio di conoscenza e comprensione dei vari popoli.
Dopo la Messa, tutti siamo tornati alle nostre case più ricchi interiormente e con la gioia nel cuore.