Skip to main content

Conforti: Vita consacrata alla missione

Condividi su

Che bisogno ha un vescovo di farsi religioso? Spesso succede il contrario. Anche oggi, quando un religioso diventa vescovo, subito si libera almeno del voto di povertà, per amministrare la chiesa locale. Conforti, invece, scelse proprio il giorno in cui veniva consacrato vescovo per pronunciare i voti di obbedienza, povertà, castità e missione per tutta la vita.

La "virgola saveriana"

A questa volontà si aggiungono le lunghe pressioni dall'alto, che ha dovuto superare per ottenere l'approvazione del suo istituto dalle autorità vaticane. Avrebbe potuto evitare queste difficoltà, se non avesse insistito perché i suoi missionari potessero vivere la stessa missione degli apostoli i quali, per seguire Gesù, hanno lasciato casa, famiglia, libertà. L'istituto saveriano mantiene viva la celebre frase del vescovo fondatore: "La vita apostolica, congiunta alla professione dei voti religiosi, costituisce per sé quanto di più perfetto si possa concepire secondo il vangelo".

Ancora oggi i saveriani sono consapevoli che la "vita consacrata" è fondamentale per vivere in pienezza la missione. Certamente nella storia e nella chiesa di ieri e di oggi, i modi di servire il regno di Dio sono vari e tutti legittimi: il vescovo Conforti ha inteso mettere solo una "virgola", la "virgola saveriana", piccola e umile: la consacrazione della vita, unita alla missione. Oh santa testardaggine e tenacia di un "vescovo consacrato", che ci ha dato le radici evangeliche a cui i saveriani attingono, per non smarrire l'identità: vite consacrate, totalmente consegnate alla missione.

Il volto umano di san Guido

I santi non sono solo intercessori, ma danno grande visibilità a un modello di santità. San Guido ha trasmesso ai suoi saveriani quello che cercava di mettere in pratica lui stesso, tutti i giorni. Nella regola fondamentale, ad esempio, ha scritto: "Il saveriano deve avere un carattere costante, forte, attento agli altri, cordiale, equilibrato e di buon senso; operosità, intraprendenza e creatività, capacità di solidarietà, amore della giustizia, schiettezza, discrezione e senso dei limiti; volontà di crescere, di apprendere, di migliorarsi, visione della vita carica di speranza, senso di gioiosa realizzazione nella propria vocazione".

Sono parole che tagliano anche la storia dei nostri giorni, perché il problema vero sta nel modo con cui si gestiscono i rapporti interpersonali. Io ero partito missionario in Amazzonia nel lontano 1975. Ricordo che allora ero fiero della consapevolezza di andare a convertire gli altri.

Oggi, dopo tanti anni di esperienza missionaria, il Signore ha cominciato a farmi capire che il primo pagano da convertire rimango ancora io. Il Signore mi ha concesso questa grazia per intercessione di san Guido Conforti.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 2513.77 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Novembre 2004

Padre Carrara: Felicità di essere missionario

Padre Carrara nei ricordi della sorella Il 28 novembre ricorre il 40° anniversario dell’uccisione in Congo di p. Luigi Carrara, p. Giovanni Didon...
Edizione di Marzo 2007

La preghiera di Saverio

Grazie anche all’aiuto del bel calendario del 2006, abbiamo trascorso l’intero anno con san Francesco Saverio, nel 500° anniversario della sua nasc...
Edizione di Febbraio 2015

Tre giorni intensi a Bordighera

Dal 26 al 29 dicembre s’è tenuto a Bordighera, in provincia di Imperia, un seminario sulla "cittadinanza planetaria", sull'educazione popolare e le...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito