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Ci vuole proprio il Prozac?

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A proposito di depressioni infantili

Avevo già letto che negli Stati Uniti ai ragazzi davano il Prozac, un medicinale contro la depressione. Dopo qualche mese, sul Corriere della Sera appare un titolo inquietante: "I pediatri italiani aprono al Prozac per i bambini". Basta che ci sia la prescrizione del neurologo o dello psichiatra. La ragione? Aumentano anche da noi i casi di depressione nei ragazzi dai sette anni in su.

Si curano i sintomi, non il male

La notizia impensierisce, non solo per il fatto in sé: "il male oscuro" colpisce tutti, anche i bambini. Sembra che i colpiti siano oltre il 3 per cento. Ciò che impensierisce è che si curino i sintomi invece di curare il male. Si vuole riportare la serenità e l'allegria in famiglia, e allora, giù il Prozac!

Già bisognerebbe andarci adagio, visto che ha effetti collaterali poco simpatici, tra i quali un rallentamento della crescita fisica. Ma anche se il Prozac fosse efficace e rasserenasse i ragazzi, esso non va alla radice della loro tristezza e della loro depressione. Si sta ripetendo la stessa strada come nel caso dei drogati: si privilegia il metadone che, comunque "quieta" il malato, senza prendersi il fastidio di andare alla radice del male. E' come curare la febbre con l'aspirina: abbatte la febbre, ma non ne cura la causa.

Una domanda impegnativa

Bisogna invece domandarsi: cosa è che provoca la depressione nei bambini?
E allora invece di sopire il male dando il Prozac, bisogna dare più tempo ai ragazzi: ascoltarli e rispondere alle loro inquietudini. Bisogna proporre loro qualche cosa d'altro al posto di questo stile di vita fatto di competizione sfrenata; al posto di una vita che punta tutto sull' apparenza e sul successo.

Anche i perdenti possono stare al mondo senza cadere nella depressione. L'uomo non vale solo se è vincente, come si dice oggi.

Invece, spesso sono proprio i genitori a voler dare tutto al figlio: dopo scuola allora c'è l'inglese, il nuoto, la danza, il pianoforte… Con il risultato che il bambino diventa stressato, perché non ha più tempo per giocare, socializzare, crescere come uno in mezzo ai suoi pari.

Dove sono i genitori?

Lasciamoli giocare e divertirsi finché sono bambini. Non facciamoli diventare adulti prima del tempo. Mi fanno pena e paura, più che sorridere, quei bambini che alla TV rispondono con saggezza e competenza degne di un adulto, ma così fuori luogo sulla bocca di un bambino! E non è strano, oltre che buffo, vederli pavoneggiarsi sulle passerelle della moda per bambini, con l'aria di modelle, sotto gli occhi compiaciuti dei genitori? Poveretti! Se poi a casa loro sono parcheggiati alla televisione dove vedono di tutto, soprattutto tanta violenza, c'è da stupirsi che vengano presi dalla depressione?

È meglio che i genitori ritrovino il tempo da passare con i figli, per rispondere alle loro domande, per spiegare loro i misteri del mondo e della vita, con le favole e con le parole adeguate ai bambini, per giocare e divertirsi con loro.

Insieme, almeno la domenica

Almeno la domenica la passino con i figli. Altrimenti la depressione prenderà non solo i figli, ma anche i genitori… Pregare insieme, stare insieme e giocare insieme fanno crescere bene una famiglia cristiana.
E poi, perché non aprire davanti a loro gli orizzonti del mondo per mostrare quanti altri bambini non hanno la loro fortuna, devono faticare e rischiano la morte ancora da piccoli? Questo farà nascere dei pensieri seri nella loro testolina, ma li abituerà a pensare con solidarietà agli altri e a sacrificarsi per loro, anche se sono lontani e la loro pelle è di colore diverso.

Ho letto che il sogno della maggioranza dei ragazzi è, per i maschi, fare il calciatore e, per le femmine, fare la velina televisiva. Probabilmente sarà il risultato dei discorsi che sentono in casa. Perché non dare loro orizzonti grandi e far nascere nel loro cuore il desiderio di spendere la vita per gli altri?

Missionari senza Prozac

Certo, se la vita vale per quello che uno possiede, c'è da giurare che, quando questo non si realizza, i ragazzi si sentiranno frustrati e infelici e la depressione si insinuerà nel loro cuore. Si fa presto a dare loro il Prozac… Aiutiamoli invece a desiderare ciò che è bene e possibile, e saranno più felici.

A dieci anni, non sapranno giocare a tennis, non saranno i primi della classe, non suoneranno il pianoforte come Mozart. Ma saranno contenti. Se poi pensassero di farsi missionari, noi garantiremo che, invece del Prozac, avranno a pranzo della buona pastasciutta!

Ma soprattutto saranno felici di spender bene il dono della vita che hanno ricevuto.



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