Skip to main content

Cadendo giù per le scale... Da Sierra Leone alla Romagna

Condividi su

Per 33 anni ho svolto il mio lavoro missionario in Sierra Leone, nella diocesi di Makeni, in varie parrocchie e con varie mansioni. Ero tornato l'anno scorso in Italia per problemi di salute e quando ormai stavo per ripartire, una banale caduta dalle scale mi ha causato la rottura del tendine al ginocchio sinistro.

Dopo due interventi chirurgici e mesi di fisioterapia, i superiori mi hanno chiesto di rimanere in Italia per qualche anno e svolgere un servizio d'animazione missionaria a San Pietro in Vincoli, dove sono arrivato il 6 ottobre. Ho cercato di vedere tutto con occhi di fede e con fiducia nel Signore, che ci fa sperimentare il suo amore anche con la malattia.

Le visite ai villaggi

Ma il mio animo corre sempre ai bei ricordi di tante attività pastorali svolte in Sierra Leone, specialmente con le visite ai villaggi più lontani. Una domenica sono partito presto con il catechista e i quattro cristiani più impegnati nella parrocchia. Dopo i primi chilometri in landrover, attraversando a guado torrenti e paludi, un grosso albero ci sbarra la strada. Con sforzi sovrumani, riusciamo ad aprire un piccolo varco. Ci passiamo appena e arriviamo al villaggio di Makamaya.

Dai campi attorno tanta gente ci corre incontro fino alle prime capanne del villaggio. Era la prima volta che vedevano un'automobile arrivare da loro e un missionario bianco al volante. Gli abitanti del villaggio sono di tribù mandingo, tutti musulmani e analfabeti perché non c'è scuola.

Accoglienza esplosiva

Da lì non si può più continuare in auto. Bisogna fare la strada a piedi tra paludi e ripide salite su per le montagne. Sono quattro ore di marcia per arrivare a Kasankori. Ogni tanto ci fermiamo, ci sediamo sull'erba e domando ai miei compagni: "Cosa andiamo a fare in questo villaggio? Cosa portiamo a questa gente per farli felici?". Mi guardano stupiti e dispiaciuti di non avere niente. Allora dico loro: "Andiamo a portare Gesù e il suo vangelo, il tesoro più bello che noi abbiamo ricevuto. Gesù deve essere visibile sui nostri volti gioiosi e nei nostri modi di comportarci, di salutare, di far festa...".

Arriviamo al villaggio dove la gente ci aspetta con gioia. L'accoglienza è esplosiva, con danze, suoni di tamburi e strette di mano, parole di stima e affetto. Con i miei compagni, memori delle riflessioni fatte lungo il cammino, ci facciamo in quattro per salutare tutti con amore cristiano.

Una grande famiglia

La santa Messa, sotto una capanna adibita a chiesa è una festa scandita da preghiera, musica e discorsi. Tutti gli abitanti sono presenti: i cristiani e tanti musulmani, lodiamo e ringraziamo l'unico Dio che ci unisce in una grande famiglia radunata dal suo amore.

Dopo la Messa, il grande pranzo a cui tutti partecipano, a base di riso condito con le loro migliori ricette tradizionali e vino di palma, tipica bevanda di questa tribù limba. L'addio che non finiva più è stato commovente. Abbiamo portato Gesù, e lui ha toccato il cuore di molti.

Al ritorno, ancora una volta gli abitanti di Makamaya ci accolgono in festa e ci presentano i loro doni: un paio di gallinelle, frutta e tanti sorrisi. Preghiamo con loro, li ringraziamo e ci mettiamo sulla via del ritorno

La parrocchia "Beato Conforti"

Ora cercherò di svolgere al meglio il mio impegno missionario in questa bella zona della Romagna e continuerò a sostenere le attività missionarie in Sierra Leone. Nella parrocchia "Beato Conforti" hanno iniziato a costruire la nuova chiesa parrocchiale, più ampia della sala che abbiamo usato per sei anni come luogo di culto.

La speranza è che il prossimo anno mons. Conforti sia proclamato "santo" e in quell'occasione il vescovo di Makeni, mons. Giorgio Biguzzi saveriano di Cesena, possa consacrare la nuova chiesa nella missione, che porterò sempre nel cuore.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 2741.65 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Giugno/luglio 2019

Iniziare nuovi cammini

Mozambico: il dopo-ciclone. Distruzione, disagi, ma per fortuna le vittime sono state limitate. È questo il bilancio finale del ciclone Kenneth che...
Edizione di Gennaio 2011

Fraternità missionaria a Ravenna

Circa ottanta sacerdoti delle diocesi vicine sono convenuti nella casa dei saveriani di San Pietro in Vincoli per un incontro di spiritualità, per ...
Edizione di Febbraio 2024

Padre Johnny, new entry in Friuli

Da metà ottobre la nostra comunità si è arricchita di una nuova presenza: p. Johanes Morgany. I più giovani e i ragazzi sono già entrati in sintoni...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito