Il tradizionale incontro con i presbiteri bresciani, in occasione della festa liturgica di S. Francesco Saverio, è stato animato dal Saveriano p. Walter Taini che ha vissuto 30 anni in Brasile. Ci ha presentato la Chiesa brasiliana con gli occhi delle Comunità Ecclesiali di Base (CEB) e la loro evoluzione. L’ultimo incontro nazionale dei rappresentanti delle CEB, a luglio 2023, ha mostrato un volto delle CEB differente da quando erano sorte
La prima generazione delle CEB si sviluppa tra il 1960 e il 1975. Siamo negli anni del dopo Concilio. Il continente Latino americano è caratterizzato da dittature militari. Nelle CEB si condivide la vita, le esperienze, le riflessioni alla luce della fede e della parola di Dio. Questo rafforza la relazione che unisce fede e vita, favorendo l’impegno dei cristiani nella vita sociale e politica del Paese. Il volto di Chiesa fatto da tante piccole comunità assume la chiara opzione in favore dei poveri e fa nascere una vita ecclesiale di solidarietà. Nel 1953 arrivano i Saveriani nel sud del Brasile e nel 1961 iniziano la loro presenza in Amazzonia.
Nel 1972, i vescovi dell’Amazzonia riuniti a Santarém per la prima volta delineavano le priorità pastorali per quella vasta regione e l’Istituto di Pastorale Regionale era uno strumento efficace per renderle operative. Il bresciano p. Savino Mombelli e altri Saveriani sono stati insegnanti di questo Istituto.
La seconda generazione delle CEB tra il 1976 e il 1999 vede il rafforzarsi delle loro basi bibliche e teologiche. L’opzione preferenziale verso i poveri, ratificata dai vescovi latinoamericani riuniti a Puebla, incoraggia presbiteri, religiosi e religiose a vivere tra la gente delle periferie delle grandi città e nelle zone rurali più povere. Nelle diocesi “l’Assemblea del Popolo di Dio” è il luogo dove vescovo, preti, religiosi, laici, nel dialogo stabiliscono le priorità pastorali, elaborando sussidi che ne facilitano la loro operatività. Questi strumenti orientano verso lo stesso orizzonte le attività delle CEB e delle varie pastorali. In questo periodo nascono anche le attività extra parrocchiali come la pastorale operaia, la pastorale indigenista e la pastorale della terra. I Saveriani si impegnano attivamente in queste nuove attività. Nel 1984, due Saveriani vanno a vivere con gli indios Kayapò. Altri raggiungono le periferie di Belém.
La terza generazione delle CEB (dal 2000 al 2022) affronta molte difficoltà. In ambito cattolico cresce il Movimento carismatico che dà un’importanza maggiore ad un tipo di spiritualità che divide la preghiera e la liturgia dal quotidiano della gente. Le CEB perdono terreno. La tendenza neo-pentecostale si afferma sempre di più nella popolazione e nella politica. Con il governo di Bolsonaro, l’avversario viene considerato un nemico da eliminare. L’arrivo del Covid-19 impedisce ogni tipo di incontro, causando il dissolversi di molti gruppi biblici e complicando così la vita delle CEB.
Nell’ultimo incontro delle CEB si è intravisto il nascere di una quarta generazione. Lo spirito delle CEB si manifesta nella Chiesa sinodale in uscita con una buona sintonia nei settori della pastorale sociale. Le CEB facilitano il compito della Chiesa di essere un ponte tra Stato e realtà sociale con le sue ansie, preoccupazioni e necessità. Il modo di essere Chiesa delle CEB però non è gradito a tutti i suoi membri. Si percepiscono resistenze, si nota un’involuzione di tendenza e a volte persino cambiamenti di rotta dalla traiettoria che ha generato le CEB. Nonostante ciò, in questi ultimi anni si può percepire la presenza dello spirito delle CEB nel sinodo dell’Amazzonia, in quello sulla sinodalità e nel 5° congresso missionario nazionale svoltosi a novembre, a Manaus.
L’incontro con i presbiteri bresciani è stato arricchito dalla visita alla mostra dei presepi “E pace in terra” e si è concluso con una bella agape fraterna. Viva S. Francesco Saverio che ci permette queste condivisioni missionarie!
