Andrea e Giovanni, saggi del Burundi
Si può dire che in Burundi il cristianesimo si è propagato a passo di fiamma. È la nazione più cristianizzata dell’Africa: più del 60%. Ma senza sminuire la preziosa e laboriosa presenza dei missionari, per onestà dobbiamo riconoscere che l’accoglienza profonda e gioiosa del vangelo in Burundi è opera di tanti catechisti, tra i quali ci sono dei santi.
Andrea Birimira era catechista a Muyange, parrocchia saveriana nel Burambi. Non c’era capanna dove lui non fosse entrato a portare la Buona Novella. Non c’era malato che lui non andasse a consolare e aiutare. Non nasceva un bimbo che Andrea non lo sapesse, o in pericolo di vita e lui non accorresse. Era un vero Giovanni Battista, che preparava la strada a Gesù tra i suoi poveri.
Giovanni è un altro catechista saggio e zelante. Quando andavo a Kiri, a due ore di strada dalla missione di Murago, mi raccontava tutto del villaggio e dei cristiani, come il pastore conosce le sue pecore, una a una.
Un giorno, Mariya Cubwa, vecchietta simpatica, piccola e curva, lo manda a chiamare: “Giovanni, sento che devo tornare alla casa del Padre. Va’ a Murago a chiamare il missionario; voglio confessarmi”. “Mariya, andare e tornare ci vogliono quattro ore… È meglio che preghiamo insieme e ti prepari…”. “Va bene!”. E dopo un momento: “Giovanni, ti ringrazio che mi hai fatto conoscere il Signore. Ringrazia il missionario che mi ha battezzata; da lassù pregherò per tutti voi…”.