Alla Madonna per tutto il mondo
All’inizio della seconda guerra mondiale, le donne della parrocchia di Carpenedo (VE) trasformarono in cappella la piccola sacrestia a destra dell’altare maggiore e collocarono una statua della Madonna di Lourdes nella grotta fatta in gesso, sacco e cartapesta. Qui le madri e le spose venivano a pregare per i loro cari al fronte. Un quadro raccoglie le foto di coloro che non sono più tornati.
L’Ave Maria in tante lingue
Oggi la gente viene a chiedere la protezione della Madre di Dio per la gioventù e per le famiglie, e ogni coppia, dopo il matrimonio, vi lascia il suo bouquet. La sera dell’11 febbraio la vasta chiesa si riempie di fedeli che partecipano alla recita del santo rosario in lingue diverse, alla santa Messa e alla fiaccolata.
Quest’anno la prima parte dell’Ave Maria è stata recitata: in inglese da fratel Luigi Maule dei Somaschi, missionario negli Stati Uniti e Filippine, fratello del saveriano p. Ottorino, ucciso in Burundi nel 1995; in swahili da p. Sisto, missionario saveriano in Congo; in temne da p. Franco, missionario saveriano in Sierra Leone; in cinese da Monica Hu, venuta in Italia con i genitori, e frequenta le superiori; in brasiliano da Mariza De Moraes, nata in Brasile.
La fiaccolata alla grotta
Abbiamo presentato alla Vergine le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di tutto il mondo.
In particolare, con la preghiera in cinese, abbiamo invocato maggiore libertà religiosa per i cattolici cinesi, dei quali ammiriamo l’eroismo per rimanere uniti alla chiesa cattolica e al papa. Il padre di Monica Hu è orgoglioso di appartenere a una famiglia cattolica da varie generazioni, che ora testimonia la fede anche con la prigione.
La celebrazione è terminata con la fiaccolata alla grotta. Nel canto abbiamo chiesto l’aiuto della Madonna per i malati, i giovani, le famiglie e per tutto il mondo. La Madre santa offra a tutti il dono che ci ha già fatto a Betlemme e sul Calvario - suo figlio Gesù - perché ci sia gloria nel cielo e vera pace sulla terra.