Agar, la samaritana
Tutti dicevano che Agar cambiava i mariti come cambiava i vestiti. Insomma, un marito per ogni stagione. Prendere o lasciare era il suo motto. E gli uomini si dovevano adeguare, se volevano stare con lei. Non si preoccupava più di tanto delle critiche, ma cercava di scansarle. Eppure, toccavano a lei le faccende domestiche. Doveva preparare da mangiare, andare a prendere l’acqua al pozzo, lavare i vestiti, tenere in ordine la casa, fare le spese. L’inquilino (il marito) le dava solo qualche soldo. Un giorno, forse dopo un sogno speciale, decide di andare ad attingere l’acqua al pozzo. Si veste in un modo diverso dal solito, indossa qualche gioiello al collo e anelli alle mani, un po’ di rossetto sulle labbra e dei sandali speciali. Il marito le chiede, scherzando, se andasse a una festa. Era quasi l’ora sesta. Faceva caldo, ma lei non se ne accorge. Arrivando al pozzo, vede che c’è qualcuno seduto sul bordo. È uno straniero, giovane e bello. Subito gli chiede da bere. Ma Agar voleva sapere qualcosa di più e così comincia con le domande. Lui, con calma, le risponde e non smette mai di sorridere. Agar comincia a sentirsi in imbarazzo. Vede che lui vuole arrivare in fondo al suo cuore, capendo tutto, quasi la conoscesse da tanto tempo. E alla fine cede. Lascia la brocca e corre a perdifiato verso la città per raccontare chi ha incontrato. La gente, vedendola, si chiede cosa sia successo. Lei invita tutti al pozzo per vedere, incontrare, ascoltare colui che le ha scaldato il cuore.