Accoglienza, piaghe sociali e Vangelo
Il compito della Chiesa si manifesta nell’ambito dell’accoglienza dei numerosi immigrati che vengono in Giappone, ma che il Giappone fa difficoltà ad accogliere e ad assimilare. Si calcola che il numero effettivo dei cattolici sia il doppio di quanto reso noto dalle statistiche ufficiali (registri parrocchiali). I cattolici immigrati sono forse tanto numerosi quanto i cattolici giapponesi, circa mezzo milione. Essi provengono soprattutto dalla vicina Corea e dalle Filippine, ma anche dal Brasile e dal Perù e, recentemente, dal Vietnam. Molti sono lavoratori o studenti, che non intendono rimanere definitivamente in Giappone. Ma non pochi sono inseriti, o intendono inserirsi, in modo definitivo in questo Paese. La Chiesa Cattolica, per sua vocazione, è chiamata a svolgere un ruolo di incontro, di reciproca inclusione e accoglienza, in questo processo dinamico, al quale tra l’altro, è connessa la sorte del Giappone stesso, dove i tassi di invecchiamento e denatalità minacciano una riduzione drastica della popolazione, della sua forza produttiva e della sua stessa economia.
Il dialogo con la Chiesa Cattolica è molto gradito e cercato anche perché i giapponesi colgono bene in essa la sua dimensione mondiale. Si organizzano tavole rotonde con la partecipazione di rappresentanti delle diverse tradizioni religiose, su tematiche di urgente attualità come i suicidi, la problematica sociale e religiosa connessa con l’invecchiamento, i giovani e l’uso dei social media....
Ma il compito primo, sempre importante ed urgente, della Chiesa inviata da Cristo al mondo intero, è l’annuncio del Vangelo a questo popolo! Anche il dialogo, che comporta la testimonianza della propria fede all’altro, è occasione e momento propizio per l’annuncio della “bella notizia” di Dio rivelatosi in Cristo per tutti e per sempre.