50anni in Bangladesh: Dal diario della giornata di Giubileo
Grazie, Signore, per i 50 anni di missione
KHULNA - La celebrazione del giubileo saveriano inizia nella chiesa cattedrale con l’Eucarestia concelebrata dai cinque vescovi, dal nunzio e dai saveriani al completo, tra canti, danze e il tradizionale profumo asiatico d’ incenso (dhuparoti).
La chiesa si e’ gremita di riempita di fedeli provenienti da tutte le comunità cristiane della diocesi. Davanti all’altare, due quadri raffiguranti mons. Dante Battaglierin, il primo vescovo saveriano della diocesi, e l’attuale vescovo mons. Michael D’Rozario. Per testimoniare la memoria degli inizi e la crescita ecclesiale nella continuità. Su un candelabro sono state accese 50 lampade, segni dei 50 anni trascorsi.
Il nunzio pontificio mons. Joseh Adams, il superiore dei saveriani p. Enzo Valoti e p. Vittorino Dalla Valle, arrivato qualche giorno prima dall’Italia ed unico saveriano ancora vivente del primo gruppo del 1952, hanno parlato toccando aspetti diversi dei cinquanta anni di vita saveriana ed ecclesiale. Alla fine, il dovere dell’ospitalità: dolcetti per tutti e pranzo per coloro venuti da lontano.
Verso sera, vescovi, sacerdoti e missionari si sono ritrovati nella casa regionale dei saveriani: prima in chiesa, per dire grazie al Signore; poi al piccolo cimitero saveriano, attorno alle quattro tombe di coloro che qui riposano. Qui sono stati proclamati ad alta voce i nomi di tutti i saveriani defunti che hanno lavorato in Bangladesh:
un doveroso gesto di riconoscenza per quanti hanno dato la vita per la missione e per questo popolo.
- (Khulna, 14 giugno 2002)