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10 anni fa moriva padre Aurelio Canizzaro

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Per l'occasione è venuto a trovarci p. Franco Bertazza, missionario in Indonesia. Eccovi qualche sua riflessione

Quando p. Aurelio Canizzaro dalle isole Mentawai ritornò alla sua scuola di Padang, dopo i primi viaggi alle isole Mentawai, con la sua vibrante e persuasiva parola entusiasmò i giovani che neppure conoscevano l'esistenza dell'arcipelago mentawaiano, e uno di loro Hargiono, lasciati i suoi compagni di scuola e abbandonati i libri, andò con lui a Siberut.

Scrive di lui p. Aurelio: "Era un giavanese, cittadino di Djakarta, di distinta famiglia non cristiana, studente nelle scuole cattoliche di Padang. Quando udì della missione iniziata da noi cattolici nelle Mentawai, sentì come una chiamata prepotente e, scappato da casa per aggregarsi all'impresa, trovò maniera di giungere fino a noi a Siberut.

Disse che sentiva una gran voglia di votarsi anche lui, per intero e senza condizioni, all'elevazione di quella gente; voleva anzitutto conoscere la religione cattolica, questa religione capace di dare la vita per gli altri. Intelligente, ben fornito di spirito critico, divenne presto un catecumeno fervoroso nelle preghiere e nello studio. Il Mistero della Redenzione lo entusiasmò tanto che, ancora catecumeno, dovemmo promuoverlo catechista. E disposto a qualunque sacrificio, andò senz'altro nel difficile villaggio di Sagulubek".

Battezzato prese il nome di Petrus; fu il fondatore di quella cristianità, dove costruì una scuola e una chiesetta. Di lui scriveva p. Pietro Calvi, confratello di p. Aurelio: "Il Petrus è il nostro factotum e catechista, maestro di canto, animatore dei giovani, pedissequo dei padri nei giri di missione nell'interno dell'isola. Un vero apostolo, il pioniere della Chiesa alle Mentawai. Si sposò ed ebbe due figli.

La sua preziosa e gioiosa presenza a Siberut fu breve. Quando s'accorsero che stava male, suor Carolina sentenziò per lui la mortale malaria tropicale. I denti gli si serrarono come una morsa e non gli permisero di parlare.

Accanto alla cuccetta c'era la moglie Leonarda con i due figlioletti. Li guardò con amore estremo poi iniziò l'agonia e a mezzanotte si spense".



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