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Domenica 15 gennaio ci siamo recati a Facca di Cittadella, dove vive la famiglia di p. Menegazzo. Abbiamo partecipato all’Eucaristia nella parrocchia Santa Maria Assunta, all’avvicinarsi del trigesimo della morte (18 dicembre 2016) di p. Luigi.

La sua parrocchia ha voluto ricordarlo anche sabato 14 gennaio con un concerto gospel. A questo evento erano presenti alcuni confratelli di Vicenza, tra i quali p. Tommaso Frigo che ha ricordato p. Luigi e la sua attività missionaria.

Alla Messa di domenica 15, presieduta dal parroco don Luigi Tellatin, c’era molta gente. È stata battezzata anche una bambina, Maddalena. Ciò ha dato un particolare tocco di festa. Stavamo celebrando la vita cristiana, anche quella del nostro confratello, ringraziando il Signore per il dono che lui è stato per la sua famiglia, per la comunità cristiana di Facca, per i saveriani e la chiesa. 

Nient’altro che seguire Gesù

P. Menegazzo ci mostra la testimonianza di una vita tutta donata all’annuncio del Regno, fragilità incluse; anzi il Signore si serve anche di queste per la sua missione, perché la salvezza giunga fino ai confini della terra! Anche p. Luigi fin da giovane aveva il desiderio di offrire la sua vita a Dio: egli non voleva altro che seguire Gesù con la vocazione missionaria.

Ha cercato di incarnare lo stile di Cristo in molti modi. Ne segnaliamo tre.

1. L’amore per la cultura come via per il vangelo, manifestato nell’interesse per conoscere la lingua, le tradizioni, l’arte, la storia, il modo di vivere e pensare del popolo giapponese.

2. La capacità di soffrire per gli altri e di gioire per le loro gioie; l’attenzione concreta ai poveri: spesso era strumento efficace per aiuti anche economici alle nostre missioni (magari attraverso i contributi del mercatino gestito da alcune signore di Facca, tra cui sua mamma Vittoria)

3. La ricerca costante della volontà di Dio, come si è potuto constatare nelle ultime settimane, nel momento della sofferenza, quando ancora aveva voglia di vivere, guarire e lavorare per la missione. Ripeteva: “È importante fare tutto quello che è possibile e doveroso e chiedere la grazia di seguire fedelmente la volontà di Dio ora, e non domani”.

Un’altra casa saveriana

Dopo l’Eucarestia, insieme al fratello Paolo, ci siamo recati al cimitero comunale di Cittadella. Lì p. Luigi riposa, nello stesso loculo con i suoi genitori. Abbiamo pregato brevemente e poi abbiamo visitato anche la tomba della sorella saveriana Lucia Vallotto e della maestra Parolin, grande animatrice vocazionale che tanti hanno conosciuto.

Il momento di famiglia è poi continuato con il pranzo, offerto da Paolo, sua moglie Roberta e il figlio Pierpaolo. È stato bello ricordare tanti episodi e tanti nomi di confratelli passati in casa Menegazzo, quasi a farla sembrare un’altra casa saveriana! Ci siamo promessi a vicenda di non dimenticarci gli uni degli altri.

Lo dice bene lo stesso Paolo Menegazzo: “La vostra vicinanza per noi è stata basilare per aiutarci a superare questo triste momento. Ho perso un fratello, l'unico che avevo, ma ne ho trovati tanti. Vi ringraziamo di vero cuore per tutto ciò che avete fatto. Spero in qualche modo di poter contraccambiare, non so come ma troverò il modo”.

Una ricca eredità morale

“Di sicuro si può dire che p. Menegazzo è stato tutto per la missione. Non ha mai pensato ad altro, non si è mai interessato d’altro…” ha detto p. Benzoni, ex superiore generale.

Ci lascia una ricca eredità morale, spirituale e intellettuale. Speriamo che la sua comunità di Facca e anche noi saveriani possiamo coltivarne la memoria, magari con un’iniziativa annuale a carattere missionario, coinvolgendo anche i Centri missionari delle diocesi di Padova e Vicenza.



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