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Ciao bimba mia… è finita la pandemia!

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Si spalancano le finestre all’estate, che irrompe rigogliosa sui balconi aperti, sui giardini non più silenti, nelle città che ripartono… frementi.
Il computer è nello zaino, la mia scuola riapre il portone e, non nascondo, ci sarà emozione.

Ciao bimba mia!
Domani non mi vedrai in quella postazione inusuale, non t’accoglierò al risveglio sempre puntuale. La straordinarietà s’era fatta atipica normalità, dolce abitudine di una diversa quotidianità.

Ciao bimba mia!
Il tempo supplementare è finito, le canzoni del mattino, i cartoni animati, i balletti scatenati, il cioccolato in fretta sparito.
Oggi niente compromessi, nessuna attività da trattare, non ci sarò io a farti giocare, a darti da mangiare, nessuna pulizia, insieme, da fare.

Ciao bimba mia!
Il lavoro ci chiama in ufficio, con un ritmo più lento, pigro, attendista. Tornano i gesti reiterati, a memoria mandati, come quando ti aprivo il dentifricio.
Chissà cosa ci riserverà il domani: corse tra i prati, pianti per capricci sfrenati? Da chi avrai tutto questo amore profuso a piene mani?

Ciao bimba mia!
Non è possibile sostituire una madre, sono vibrazioni di divina natura; per un po’ è toccato a me indicare la strada nella radura, eppure ho imparato un capitolo della grande lezione d’essere padre.
Non spaventa la responsabilità… È un dovere e un piacere, anche nei giorni più bui da sostenere, alzare uno scudo contro la mediocrità.

Ciao bimba mia!
Parole a fiumi, bare in colonna, angoscia e lutto, il virus ci ha distrutto. Abbiamo pianto, sofferto, temuto e sperato, eppure tutto sto periodo brutto, qualcosa mi ha regalato.
Non è una memoria da tradire, ma il tempo trascorso con te mi ha obbligato a non morire, a non annegare nei bollettini, nei numeri, nelle sirene che sentivo tra le strade sparire.

Ciao bimba mia!
Non so che ricordi avrai, non so quali aspetti in futuro con la tua mente e il tuo cuore afferrare potrai. Non so di cosa mi rimprovererai…
So che almeno un po’ ringrazierò la pandemia, perché sei stata tutta mia, perché abbiamo viaggiato con la fantasia, perché il sorriso è stata la terapia. Stanchezza, sfiducia, fatica, volavano via… sopra le nostre esistenze mascherate, separate, silenziate. Abbiamo pregato e gridato alla Vita, che è più forte di ogni malattia.
Attenderò di nuovo la sera e così sia. Ciao bimba mia!



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