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Ciao a tutti! Siamo Marco (biotecnologo) e Ilaria (medico), novelli (o quasi) sposi da circa un anno e mezzo e viviamo nelle ridenti campagne tra Padova e Venezia (a Trivignano). Siamo tornati da poco da un viaggio in Etiopia con destinazione la missione salesiana di Pugnido, nella regione di Gambella.

Questo è stato il nostro viaggio di nozze, aspettato per quasi nove mesi.

Abbiamo scelto questa destinazione dopo la proposta fattaci da abba Filippo, che vive nella missione di Pugnido. Per arrivare pronti a questo appuntamento con i fratelli, abbiamo partecipato al corso Giovani e Missione, organizzato dall’OFM. Prima di partire le nostre sensazioni erano un po' altalenanti e abbiamo puntato molto sul saperci supportare a vicenda.

Mentre Marco si sentiva di partire con il cuore leggero, Ilaria era molto presa dalle cose da preparare e anche un po’ spaventata da possibili incontri con insetti o animali! Ma le parole di fra Luri, francescano missionario, e di due amici partiti prima di noi sono state provvidenziali per focalizzare l'unico vero obiettivo: incontrare.

Ed proprio con questo spirito che abbiamo affidato il nostro viaggio al Signore!

E Lui ci ha proprio ascoltati. Abbiamo vissuto tre settimane molto cariche di esperienze ed incontri. Abbiamo conosciuto: la realtà Salesiana di Pugnido , Abobo ed Addis Ababa, ma anche quella quotidiana di chi vive in queste zone.

Una fede diversa, non rivolta ai dogmi e all’ortodossia, ma che prega e canta perché davvero non manchi il pane quotidiano.

Un modo di condividere che non è un’eccezione alle singole quotidianità, ma che è fondamento della società, tanto da dare il nome all’etnia che ci ha ospitati: “Anuak”. Abbiamo capito: che con il sole a farti da lampione,( 12 ore di luce a disposizione, temperature impossibili già dalle 10 di mattina o pioggia battente se è la stagione delle piogge), l’unica possibilità è fare quello che si può, come si può e quando si può.

Poi se hai anche solo mal di pancia, non sai se qualcuno sarà in grado di capire il problema e curarti (ma per fortuna qualcuno che capisce il problema e ti cura c’è, magari a tre ore di macchina). L’incontro con Abba Giorgio che dopo una vita di missione, non dimentica il piacere della compagnia e con Maria Teresa, missionaria laica che ogni giorno prova a metterci del suo per migliorare una fetta di mondo. E anche i ragazzi che come tutti i ragazzi vivono, crescono e imparano al meglio delle loro capacità.

Tutto ciò ha maturato in noi la consapevolezza che non esiste un mondo migliore e un mondo peggiore. Ma un mondo che ha bisogno di aiuto da parte di un mondo che ha la possibilità di aiutare, entrambi costituiti da persone con uguale speranza, forza e dignità. Un grazie all’entusiasmo di Abba Filippo; a Gnigwo per la sua accoglienza; ai Salesiani di Addis Ababa per la condivisione dei pasti e delle esperienze di vita; ai frati e ai compagni del gruppo missionario per la formazione e la vicinanza.

E soprattutto al Signore, per tutto quello che abbiamo ricevuto e che riceveremo da questa esperienza.

Marco e Ilaria (da Arino di Dolo-VE)



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