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SCENDE LA PIOGGIA...MA LA FESTA SI DEVE FARE E SI FA!

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Nonostante il cielo volesse benedirci di acqua, noi, tutti insieme, ci siamo fatti forza e come ogni anno, abbiamo fatto la “Festa Missionaria all’aperto”, oggi domenica 19 maggio 2019, nella casa dei saveriani di Zelarino.

Oltre 100 persone sono venute ad incoraggiarci e ci ha fatto un sacco piacere.

L’entusiasmo dei volontari-e ci ha contagiato e ha favorevolmente impressionato l’ospiti d’onore, il saveriano padre Jèsus Calero, in partenza per il Ciad del sud, dove si aprirà una nuova missione saveriana in un ambiente per il 99% musulmano. I cristiani, ci ha detto, sono l’1%. Si fa un’opera di testimonianza, catecumenato, opere sociali (scuole e dispensari).

Naturalmente ci sono difficoltà nelle conversione dall’islam al cristianesimo, mentre viceversa, per vari motivi (tra cui quelli economici) sembra più facile. Da notare che il mondo islamico ha diversi orientamenti (diciamo sono separati tra di loro). C’è molto forte l terrorismo (Boko Haram). Bisogna tenere presente che l’islam è arrivato molto tempo prima del cristianesimo. Le prime missioni sono sorte verso il 1946. Problemi della nuova parrocchia: l’acqua (bisogna trivellare profondamente il terreno), i cereali (come stoccarli per la stagione secca), la promozione della donna (la donna nell’islam non ha lo stesso valore di un uomo), bisogna costruire delle strutture (fino adesso ci sono delle aree sacre di preghiera sotto l’albero), le alte temperature (da febbraio a maggio si arriva sui 45 gradi), malattie. Il Ciad è un paese povero, pur essendo ricco di petrolio. Non sempre è facile dialogare con le autorità in maggioranza musulmane (il presidente è lì dal 1990!).

Per finire, i missionari cercano di coscientizzare la gente anche ad essere presente nella politica, ad essere responsabili del proprio paese.

Poi è seguita la messa, animata dalla corale africana “Soul liberation cultural gospel” di Marghera e l’aiuto del nostro amico Mario Carraro. Il pranzo condiviso in fraternità (buuuono) e ancora musica africana che ci ha fatto danzare e ci ha dato un po’ (tanta!)di nostalgia dell’Africa.

Ci diamo l’arrivederci per domenica 22 settembre per la festa dei parenti dei missionari e dei benefattori.

P.S. abbiamo visto un esempio concreto di integrazione: la bambina africana che ha letto le preghiere dei fedeli ci ha fatto capire come si impara l’italiano. Non so quanti di noi lo sanno come lei!!!   (P.Oliviero)



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