Ti è mai capitato di dire una bugia?”gracchiò KUNGURU,il corvo,dall’alto di una pianta di avocado.
“Ehi!”dissi io “Ma cosa mi dici mai? Non sai che io sono uno che dice “sì sì” e “No no”
“Ma bravo” ribattè lui “Non sai che la sincerità è una cordata che lega cuore,labbra,occhi per la scalata verso la verità? E se non ci credi, ascolta questa storia”.
Mi siedo su una pietra e ascolto con attenzione.
“Una volta c’era un pescatore che abitava là in fondo alla baia di Burton,vicino alla penisola dell’Ubwari,nel lago Tanganika. Era una brava persona. Tutti i giorni andava a pescare. Però ogni volta nella sua rete prendeva gli ndagala, quei pesciolini d’argento. Ma lui voleva catturarne qualcuno di grosso: i famosi “capitaines”.
Prova un giorno, prova l’altro…Finalmente uno finisce nella sua rete.
E’ tutto felice e soddisfatto. Mentre lo toglie dall’acqua, sente una voce che gli dice:”Lasciami andare. Anch’io ho una famiglia numerosa da mantenere”.
Apre meravigliato i suoi occhi e si accorge che è il pesce a parlare. Non è possibile!
“Quindi” gli dice il pescatore “io dovrei lasciarti andare perché anche tu, come me, hai una famiglia da mantenere. Ma se sei solo! In ogni caso facciamo così: io ti prendo. Tu puoi mandare un messaggio ai tuoi. Se ti vogliono vivo, che mi portino altri amici. Altrimenti sei fritto in padella”.
Il “capitaine” non poteva più tirarsi indietro. Mandò il messaggio…Passarono i giorni. Nessuno si fece vivo…E il pescatore…
“Quindi il pesce non è stato sincero” gli dissi “Aveva fatto finta di avere paura per imbrogliare il pescatore. Ai miei tempi c’era rispetto e ammirazione per chi lavorava per il bene e il Signore del mondo”. E me ne andai per la mia strada.