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RACCONTI AFRICANI.29. UN'AMICIZIA PUO' FINIRE

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Un uomo e un leopardo erano legati d’amicizia. Non li si vedeva mai uno senza l’altro. Dato che, in tempi lontani, il leopardo non aveva ancora imparato a cacciare, l’uomo lo nutriva a volte con un capretto, a volte con un agnello e a volte con un porcellino. Un giorno, l’uomo si ammalò e dovette stare a letto. Il leopardo, dopo aver atteso la sua provvista abituale, andò nella foresta, scoprì un antilope e così imparò a cacciare. Un mese più tardi, l’uomo, guarito, cercò il suo amico, colui col quale abitava da tanti anni, e non trovando, se ne andò nella foresta. D’un tratto, vicino ad uno stagno dove gli animali venivano a bere, incontrò il leopardo e si avvicinò a lui tutto felice. Ma la belva si raggomitolò per saltargli addosso. L’uomo riuscì a salvarsi con l’aiuto della sue armi.

Così dice il proverbio: “Non è perché si è usciti dal ventre della stessa madre che si è fratelli, ma perché si va d’accordo. Tuo fratello non è solo colui che ti segue nell’ordine delle nascite, ma colui che ha il cuore buono verso di te” (quando si vive troppo vicini, si finisce per scocciarsi vicendevolmente. A volte stando un po’ distanti si apprezza meglio le qualità altrui. Abitare insieme è una cosa, amarsi mutualmente è tutta un’altra cosa. Il solo fatto di abitare insieme non è una prova d’amore o di amicizia).

 



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