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RACCONTI AFRICANI. 21. FAI ATTENZIONE A CHI INCONTRI

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Una donna mise al mondo due gemelli, due ragazzi. Crebbero insieme, ma, pur essendo gemelli, i loro caratteri erano diversi. Uno, Kikuru, era molto portato al lavoro e attento a tutto. L’altro, Kito, era più incline a giocare piuttosto che a lavorare. Un, ormai erano già grandi, Kikuru andò a caccia, lasciando suo fratello a casa per mettere in ordine gli attrezzi. Lo scansafatiche si stancò presto a lavorare. Uscì di casa e incontrò appena fuori un giovane che non conosceva (era un cattivo spirito che passeggiava da quelle parti). Disse a Kito: “Vuoi che ti faccia vedere qualcosa?”. Kito, sempre attirato dalle cose che non riguardavano il lavoro, fu subito d’accordo. Il giovane prese dalla sua bisaccia delle sigarette di canapa (drogate) e gliele diede. All’inizio, gli sembrava una cosa dolce; poi, cominciò ad avere delle vertigini e dovette sedersi per terra. Allora il giovane gli diede un colpo forte in testa che lo fece cadere. Poi lo chiuse in un sacco per portarlo via. Se lo caricò sulle spalle. Per fortuna di Kito, Kikuru stava rientrando dalla caccia. Vide il sacco, sospettò una brutta cosa e disse al viaggiatore: “Che cosa porti?” “La mia carne” rispose lui. Allora Kikuru disse: “Fammela vedere”. Il demone allora gettò il sacco per terra e se ne scappò via. Kukuru l’aperse e vi trovò il fratello svenuto. Bisognò curarlo per molto tempo prima che si riprendesse.

Come dice il proverbio: “La formica rossa partì in guerra senza riflettere” (ci sono dei posti a cui puoi sentirti attirato, ma il pericolo, a volte mortale, è sempre in agguato, come case chiuse, riunioni con droga, ecc.).

 

 



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