È sempre stata una mia preoccupazione prevedere e preparare con saggezza e immaginazione il programma dei quaranta giorni che precedono la Pasqua. È sempre stato il tempo più utile per animare e vivere nella comunità cristiana. Non è stato così solo nei miei 30 anni e più in RD CONGO, ma so che la vita continua e migliora nel fervore e nelle iniziative in questo tempo quaresimale. Mi arrivano registrazioni di quello che fanno in questi giorni nella cappella universitaria di Bukavu, dove sono stato per sette anni aumônier, cappellano. Padre Barthelemy, saveriano congolese, che mi ha sostituito, non solo ha rinnovato la cappella universitaria, ma continua con iniziative mirabili per animare gli universitari. Ultimamente ho visto la buona partecipazione alla conferenza sul tema: “Il progresso tecnologico opportunità o minaccia per l’Africa?”.
La quaresima in Africa è il tempo della preparazione ai battesimi di adulti; è il tempo per riordinare la vita cristiana di tutti i fedeli, poiché cristiani non si nasce, si diventa; è il tempo di ritrovare le opere di misericordia con la visita alle prigioni, agli ammalati e agli anziani; è il tempo di ritiri, di conferenze, della preghiera, della partecipazione numerosa alla Via Crucis; è il tempo della comunità cristiana di approfondire la dottrina sociale della chiesa per domandare poi: che cosa fare in una società ingiusta? Si arriva affaticati a Pasqua con una maratona di iniziative e celebrazioni, ma arricchiti, motivati, entusiasti per cantare danzando: Alleluia! Questo è il giorno fatto dal Signore!
In Italia, la quaresima? Si è sovraccarichi di lavoro, si è nel processo culturale della secolarizzazione, si verifica l’incomprensione del messaggio cristiano nel mondo moderno. Come scrive un autore: “La chiesa sempre meno influente e presente, persino insignificante e addirittura infedele a se stessa (la storia degli abusi), per non dire della contrazione numerica ormai inarrestabile di praticanti, battezzati, sposati religiosamente, presbiteri, annunciatori del vangelo.” (A. Cencini)
Quaresima per noi italiani? La Pasqua ha ancora senso per tanta gente del nostro paese? Sarebbe utile fare il tampone per vedere se c’è la sensibilità e no. In questo caso, se il tampone è positivo sarebbe cosa buona e se il tampone è negativo vorrebbe dire che si nega l’interesse religioso e non c’è sensibilità. “Ma…il mistero pasquale avrà sempre molto da dire all’enigma del dolore umano e, ancor prima – e in termini ancor più semplici e legati all’esperienza di tutti -, il cuore dell’uomo andrà sempre in cerca d’un amore grande, intenso, appagante, che possa esser per sempre suo e riempia ogni spazio del suo essere, ovvero, sarà sempre alla ricerca, anche se non lo sa o lo nega addirittura, di quell’Unico che può fare tutto ciò.” (A. Cencini – Preti spezzati di Gérard Daucout).
Ben venga il tempo dei quaranta giorni se è il tempo di risvegliare la consapevolezza, addormentata da mille droghe di oggi! Come? Con quale linguaggio? Con quali iniziative? Ci vuole coraggio, ascolto, dialogo, sapienza, parresia, per saperlo fare in modo credibile, sapendo che Dio per primo va verso l’uomo e che vuole la sua felicità.
DG
Vicenza, 31.01.22