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Casa Saveriana

Udine



Presentazione

La comunità saveriana di Udine è composta da missionari che hanno alle spalle una ricca esperienza missionaria, frutto di un periodo di vita passato in missione o al servizio della congregazione.


Oltre a prestarsi per alcuni incarichi comunitari di accoglienza e di manutenzione della casa, collaborano con la Caritas diocesana e con il Centro Missionario diocesano per l'animazione missionaria della pastorale nei suoi diversi settori. Inoltre, sono disponibili ad aiutare i parroci nel ministero pastorale.

La celebrazione della Parola e dell'Eucaristia dà l'opportunità di offrire ai fedeli un messaggio missionario, in sintonia con il nostro carisma saveriano.

 È una pastorale un po' itinerante, proprio in stile missionario; in certi periodi è veramente intensa tanto che non sempre possiamo rispondere a tutte le richieste che ci vengono rivolte.

In ogni caso diamo la precedenza ai gruppi che chiedono ospitalità nella nostra casa, prestandoci anche per l'animazione di incontri e ritiri spirituali.

Vogliamo soprattutto essere una comunità aperta, generosa e attiva nel servizio e nel donarci a tutti attraverso molte iniziative come: incontri e ritiri per giovani, visite e celebrazioni nelle parrocchie, accoglienza dei migranti, conferenze di formazione alla globalità e di testimonianza di vita, mostre missionarie, ecc.

Venite a visitarci!

Testimonianza Padre Ernesto Tomè

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Ringrazio la Divina Provvidenza per la bella sorpresa che mi ha fatto nell'anno 1952. Avevo appena 16 anni. La bella sorpresa é stata quella di accogliere due giovani nel Seminario delle VOCAZIONI ADULTE a Poggio San Marcello (Ancona). I due  giovani si chimavano ERNESTO TOMÉ e STEFANO CORONESE. Essi sono arrivati alla fine della cena. Io ero di servizio. Rettore della comunitá era Padre ACHILLE MORAZZONE. Mi chiese di andare in cucina a prendere la cena per i due giovani. Prima di arrivare al refettorio, non so, se ho inciampato o se mi sono molto emozionato... e ho fatto cadere una parte della minestra... La reazione del rettore é stata una bella sgridata... la reazione dei due arrivati é stata quella di una bella risata... Ho vissuto insieme a TOMÉ un anno a Poggio San Marcello, tre anni a Pedrengo, tre anni a Desio e 4 anni a Parma.

BEI RICORDI.

Non ho parole per ringraziare la DIVINA PROVVIDENZA per la grande grazia di convivere tanti anni nella felice, felicissima compagna di TOMÉ. Tento di comunicare alcuni “BEI RICORDI”, ma le parole non riescono ad esprimere la realtá di alcune esperienze ... La sua caratteristica di ALLEGRIA contagiava tutti e ciascuno... principalmente quando egli stava in compagnia... Un mio amico, Tonino Monteodorisio, che fece noviziato con Tomé, quando gli ho comunicato il ritorno al Padre mi ha dato questa testimonianza: “Quante risate ci hafatto fare... e quante melodie ci fa fatto ascoltare con il suo violino... Che persona geniale nel suo genere... e sopratutto buono, di quella bontá che ti attira ed esorta all’imitazione... Il Signore l’accolga nella sua pace ed ora sicuramente intercederá per noi” 

ATTORE FENOMENALE. 

Una serie di ricordi sono legati ai vari teatri che abbiamo fatto a PEDRENGO. Con i “prefetti” prima Mascheretti e Mirandola, poi con LANARO E LIZZIT, abbiamo fatto vari teatri. Quasi tutte le sere, dopo cena, (non avevamo la televisione) facevamo le prove dei vari teatri. Varie presentazioni teatrali, dopo averle appresentate alla comuintá, erano appresentate all’oratorio parrocchiale. La fama di TOMÉ “ATTORE FENOMENALE” circolava in tutta la gente della parrocchia. Rimase famosa la “pezza teatrale MANGINÓ”. Era atto unico. Protagonista numero uno... era TOMÉ... il pubblico piangeva per le risate... Fare teatro con lui... era  successo garantito... Peró c’era una difficoltá ... che era una sfida per gli altri attori... Succedeva che Tomé... non imparava bene la parte... ma inventava... con la sua fantastica creativitá... Molte volte gli altri attori rimanevano “perduti” perché non sapevano “quando entrare” con la loro parte...

“L’ESAME DEI PESCI”.

Tomé entró in seminario con 23 anni. Riusciva benino nelle materie letterarie...ma aveva molte difficoltá per le materie scentifiche come matematica, biologia etc...  Padre Mogliani, professore di matematica e scienze, era cosciente di questa difficoltá... ed era sempre molto comprensivo... Si mostró molto comprensivo anche all’esame finale... alla presenza degli altri professori, padre DE ZEN, padre FANTINI, padre ARESI,  padre PAULON (rettore). Padre MOGLIANI per mettere l’alunno a sua agio, gli fece questa  proposta: “Parlami del capitolo dei pesci... le cose principali... le varie specie... come si dividono, il processo di nutrizione... e altre cose  piú importanti che tu ricordi ...” Ecco la risposta fantastica dell’alunno TOMÉ: “Possiamo dividere i pesci in due gradi categorie: pesci grandi e pesci piccoli... Come si nutrono? Beh...semplice: i pesci grandi mangiano i pesci piccoli e i piccoli si arrangiano tra di loro ... Conosco solo una specie: i pesci bipenne... quelli che hanno la coda a forma di una specie di accetta”. Le risate di padre Fantini e degli altri padri... hanno finito per  contagiare anche padre Mogliani...” Ecco il commento di TOMÉ: “Ho avuto nota sei...  per la mia grande capacitá di sintesi... e molta disinvoltura nell’esposizione!”   

“IL TRIO PAGLIETTA”

Negli anni di teologia a Parma, nelle principali feste, alla fine del pranzo non poteva mancare l’esibizione del “Trio paglietta”. Era costituito dai tre comici TOMÉ, PES E CASELIN. Pes stava al centro perché era il piú alto, Tomé e Caselin ai lati. Con una musica ben animata, il cappello dei tre volava di una testa all’altra con un ritmo e una velicitá fantastica. La rappresentazione durava circa dieci minuti. Quando finiva la rappresentazione... cominciava l’applauso e la gioia del pubblico con un lungo, lunghissimo applauso con un grande e animato battimani...

RAPPRESENTANDO IL PREFETTO DEGLI STUDI.

Quando Tomé era animatore vocazionale venne nella scuola apostolica di Macomer. Rettore era Padre Sandro Sacchetti. Padre Graziano Conti, Padre Alfio Perelli ed io, compagni di ordinazione di Tomé, abbiamo chiesto permesso al rettore se potevamo presentare padre Tomé agli alunni delle cinque classi come “Prefetto degli Studi”. In quel tempo il vero Prefetto degli studi era padre Amadeo Pelizzo che non era mai venuto a Macomer. Padre Sandro, conoscendo la fama di Tomé, accettó l’idea di quello scherzo. Abbiamo fatto la proposta a Tomé che accettó quella sfida con molta facilitá e buon umore. Era proprio “il pane per i suoi denti”.   Padre Conti insegnava greco... Tomé, come vocazione adulta era stato dispensato dallo studio del greco. Quando entró nella classe di Padre Conti... é stato accolto con un cordiale battimani... Padre Conti l’ha presentato agli alunni... l’ha informato a che punto era del programma annuale... Gli alunni stavano traducendo una favola... che parlava della chiocciola che porta a spasso i pulcini... Padre Tomé, con l’autoritá del Prefetto degli studi, chiede solennemente: cari giovani, chi di voi mi sa dire la differenza tra  la chiocciola e la gallina... Dopo tale intervento ha salutato gli alunni... raccomandando l’importanza dello studio del grego... Subito dopo entró nella sala dove Padre Perelli insegnava inglese... Fece una o due domande in inglese... Ma erano sbagliate... Padre Perelli salvó la situazione... State attenti ragazzi... egli vi ha fatto le domande sbagliate per vedere se voi avresti... scoperto il suo sbaglio... Durante l’intervallo gli alunni commentavano la strana visita del “PREFETTO DEGLI STUDI”... Ma subito hanno scoperto lo scherzo... e commentavano con i loro professori dando risate a non finire...

CORRISPONDENZA GIOIOSA. 

 Dopo che andó missionario in Burundi... ho parlato di lui agli alunni di una classe della scuola media statale di Macomer. Io insegnavo religione in quella classe. Ho motivato gli alunni a fare un gesto di solidarietá... in occasione della festa di Natale...e di Pasqua... Gli alunni accettarono con entusiamo la proposta... Si diedero da fare... nella raccolta della carta... degli indumenti... del ferro vecchio... chiedendo aiuto anche ai loro genitori... Cosí, attraverso della Procura di Parma, siamo riusciti a mandare, in varie occasioni, una piccola somma di solidarietá per la missione di Padre Tomé... Sempre, sempre rispondeva ringraziando e comunicandoci come aveva usata le nostre offerte... Firmava le lettere cosí:  ZIO TOM! Quando comunicavo alla classe che avevo ricevuto lettera da “ZIO TOM” gli alunni vibravano dalla gioia... e facevano festa... Nel mese di ottobre dell’anno scorso sono stato invitato a pranzo da Gabriella Melis, una di quelle alunne di quella classe... Abbiamo ricordato con molta nostalgia delle lettere di ZIO TOM... Se in Paradiso ci sará  “UNA COMPAGNIA TEATRALE”... e non puó non esserci... lá incontreremo, a Dio piacendo, ZIO TOM  ad accoglierci in quel regno che “SOLO AMORE E LUCE HA PER CONFINI”

Giovanni  Murazzo

PIANO ... COL BAMBINO

Come in un lago terso
hai dato in regalo agli uomini

di gioire specchiandosi,
di ricrearsi sempre
negli occhi limpidi d'un bimbo,

"forma innocente dell'universo".

Tu che scarichi rifiuti,
non te ne andare in fretta:

potresti lasciare un piccolo Mosè

alla deriva...

Fratello, va piano a tagliare
ll bananeto sulla collina:

una foglia ingiallita potrebbe

nascondere un germoglio di vita.

Venditore di mine "intelligenti"

rami umani - su teneri tronchi -

tendevano festosi alla vita:

tu li hai potati per sempre!

Poliziotto do Brasil: Attento!
i meninos de rua - da te

sterminati come topi di fogna -

hanno i tratti del suo volto!

Quando Dio volle venire tra noi,

non trovò di più che rivestire

l'inerme innocenza di un bimbo, 

“tenero mistero di gloria.”

Non ucciderlo! Uccideresti Lui!

Lui morto,
dove danzeremo la gioia del Natale?

Se il Bimbo non nasce - muore l'Umanità...

ll volto di Dio sulta terra
è il BAMBINO nato questa notte!

E ogni bimbo gli assomiglia.

 

A tutti voi un grande abbraccio p. Ernesto Tomé»

 



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