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Missione Giovane e la Chiesa in Uscita…

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C’erano 14 giovani accompagnati da 5 animatori presenti nel primo incontro annuale del gruppo “Missione Giovane” che ha preso sede nella casa dei Missionari Saveriani, domenica 26 novembre 2017. Alcuni di loro erano giovani che hanno fatto un cammino con il gruppo “Giovanissimi” per più di tre anni, mentre alcuni sono venuti a conoscenza attraverso qualche animazione missionaria fatta in qualche parrocchia vicina.

Uno degli animatori è stato p. Claudio Marano, friulano, è arrivato due giorni fa da Parma il quale è stato per trent’anni in missione in Burundi dove ha messo in piedi un centro giovanile. Lui camminerà con i giovani e li stimolerà a fare i passi missionari nella loro vita.

In questo primo incontro ai giovani venivano proposte tre dinamiche. Il primo è stato il momento in cui ognuno di loro doveva esprimere le aspettative che desiderava scoprire facendo questo cammino. Il conoscersi e il capire la missione sono state tra le aspettative principali desiderate.

In seguito, il secondo momento, veniva spiegata, “La chiesa in uscita”, il tema generale che orienta il percorso per i prossimi sette incontri. Fermarsi sulla Parola di Dio, studiare i documenti importanti, i discorsi di Papa Francesco e qualche uscita saranno modi scelti per fare capire ai giovani la missione nel messaggio evangelico che deve essere vissuto nella chiesa e nel mondo di oggi.

Essere chiesa in uscita non significa, però, una chiesa che si ritira o si allontana, ma una chiesa che sa scoprire quale è il centro da cui deve uscire.

È da Gesù che dobbiamo partire all’incontro con tutti e tutto. “Ogni battezzato è “cristoforo”, cioè portatore di Cristo, come dicevano gli antichi santi Padri. Chi ha incontrato Cristo, come la Samaritana al pozzo, non può tenere per sé questa esperienza, ma sente il desiderio di condividerla, per portare altri a Gesù (cfr Gv4)” (Papa Francesco).  

In terzo momento P. Giuà  ha spiegato il messaggio del papa per la prima giornata mondiale dei poveri. Lui ha intitolato il suo intervento “Missione e Povertà” nel quale alla fine ha concluso così: “Al di là di se stesso, nel cammino il piede si affonda sulla strada della vita. Nella vita si avvicina a Cristo luce della speranza che illumina ogni volto, ricco o povero, nero o bianco, giallo o rosso, e anche tu figlio di Dio. Ci spostiamo sulla terra, andiamo per il mondo. Noi voliamo sopra i cieli nella gioia di incontrare, di abbracciare e di cantare, di danzare e di pregare, di annunciare e dialogare, di servire e condividere. Un solo popolo che avanza con la mano nella mano al di là del confine dove l’acqua scorre piena dando a tutti la freschezza della vita. Noi viandanti ci sentiamo pellegrini e avanziamo sempre pronti a donare con le braccia sempre aperte, sempre pronti ad accogliere con un viso disarmato, sempre pronti ad amare come Cristo ci ha amato. Benedette quelle mani, benedetti quegli sguardi, benedetti tutti i volti che si offrono ogni giorno, che si spezzano come il pane per sostenere e accompagnare te fratello, te sorella, amico mio, amica mia, figlio di Dio, figlia di Dio. Amen.”

È stato un incontro bello e ricco di contenuto, ricco anche di presenza dei nuovi sguardi sperando di poter allargare lo sguardo, dallo sguardo di sé allo sguardo comprensivo verso gli altri.

Ci vediamo in dicembre, giorno 17 con l’entusiasmo nuovo. Ciao.


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