Un anno di esperienza in Alto Solimões, Brasile
Noi siamo collaboratori di Dio. Voi, il campo di Dio, l’edificio di Dio (1 Cor 3,9).
In questi giorni, vivo una nuova modo in questi giorni: dopo solo un anno [1] ho lasciato la diocesi di Alto Solimões per tornare alla Delegazione spagnola. Papa Francesco ci interpella: "Ho deciso di convocare un'Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazônica. L'obiettivo principale di questo invito è quello di individuare nuove strade per l'evangelizzazione di quella porzione del popolo di Dio, soprattutto le popolazioni indigene, spesso dimenticati e senza prospettive di un futuro di pace, anche a causa della crisi della foresta amazzonica, polmone di capitale importanza per il nostro pianeta" [2].
La gente dell’Amazzonia si è abituata alla partenza dei missionari dopo un breve periodo. Sono convinto che il percorso saveriano passa attraverso una presenza consistente nell'Alto Solimões. Presento una breve condivisione della mia missione alla luce dei documenti del capitolo [XVII Capitolo Generale, Agosto 2017]:
"Tutta la Chiesa oggi è chiamata ad una profonda conversione missionaria ad gentes; conversione che permette alla chiesa di uscire dall'isolamento per lanciarsi con decisione all’incontro di persone fino agli estremi confini del mondo e per farsi questionare dalle nuove situazioni, i nuovi problemi e sfide"(XVII CG 6).
Ora capisco meglio le parole del nostro collega regalo Adolfo Zon: "Quando sono arrivato qui, ho visto la necessità che la diocesi di Alto Solimões ha dei saveriani. Ma ora vedo la necessità ancor maggiore che i saveriani hanno della diocesi dell'alta Solimões".
Dobbiamo lasciarci sfidare dalle nuove situazioni, le nuove sfide e problemi...
"Dobbiamo ammettere, infatti, che non ci possiamo adagiare in una situazione di comodismo: la situazione in cui viviamo è impegnativa e spesso il Magistero pontificio ci chiede di rivalutare le nostre opinioni, il nostro modo di essere, la nostra spiritualità ed i nostri progetti." (XVII CG 7).
"Il processo di rinnovamento, ristrutturazione e riposizionamento non è stato affrontato con urgenza. L'idea è che sia possibile sopravvivere alla crisi antropologica e alle trasformazioni culturali ed esistenziali attraverso un cambiamento superficiale che alla fine non cambierà nulla. Il Capitolo ci invita ad un cambiamento audace di direzione"(XVII CG 12).
"Questa resistenza al cambiamento sembra rivelare la necessità di una revisione generale è la nostra mentalità è delle nostre attività e delle strutture al fine di riposizionare noi in linea con il percorso proposto dal progetto audace" (XVII CG 33).
"Il 'primo annuncio’ ha per noi saveriani la direzione 'ad gentes', i non-cristiani e l'opzione per i poveri e gli ultimi. Questi interlocutori privilegiati definiscono il nostro unico impegno, la nostra caratteristica indispensabile, tutto il nostro essere, al punto che il nostro Fondatore ha chiesto ai suoi missionari di non lasciarsi soffocare da attività e servizi ai cristiani "(XVII CG 38a).
Non ho mai immaginato di trovare un posto di 'primo annuncio’ in questo paese.
Sarà difficile trovare un altro luogo che ci offre tutte queste possibilità di conversione. La diocesi di Alto Solimões ha undici famosi popoli indigeni e altrettanti isolati. Ci sono comunità che non hanno ricevuto visite di missionari per molti anni. Peggio ancora, ha l'altro lato della Valle di Javari in territorio peruviano. Sono più di centomila chilometri quadrati senza accompagnamento ecclesiale.
"Il laicato saveriano collabora con i Saveriani sia nella “AMeV” (animazione missionaria-vocazionale) come nel primo annuncio. In comunione con i Saveriani dello stesso territorio geografico, vivono in un clima di condivisione e discernimento per la realizzazione di progetti comuni, di un servizio concreta ed efficace all'interno della Chiesa locale che, insieme, sono chiamati a servire "(XVII CG 71). "Si studi e si prenda in considerazione la possibilità di una presenza missionaria con comunità miste (Laici Saveriani e Saveriani) in luoghi dove la cultura e le condizioni sociali lo permettono "(XVII CG 72F).
I saveriani laici sonno stati più veloci di noi ‘religiosi’ ad arrivare nella diocesi di Dom Adolfo, sperando che anche noi avremmo trovato una risposta. Attualmente stanno affrontando la sfida dei popoli indigeni nel mondo urbano con una sola presenza... Questo non è buono.
Nuove aperture - "Diocesi Alto Solimões, Brasile: la richiesta, fatta in maniera molto dettagliata, è arrivata dal nostro confratello Dom Adolfo Zon Pereira. Il Capitolo è favorevole nell’accettarla ed invita le due Regioni dei Saveriani in Brasile a rispondere a questo invito, magari dopo discernimento ed un riposizionamento interno delle persone e delle nostre presenza, sempre in dialogo con la Direzione Generale "(XVII CG 96§3) .
La direzione generale e il Capitolo rendono chiaro che la responsabilità della nuova apertura nell’Alto Solimões poggia sulle due regioni del Brasile. Per favore, pensate ‘com carinho’ nell'urgenza della missione in Alto Solimões. Ogni giorno che passa è un'opportunità perduta con l'onere di omissione.
Ripetiamo con San Paolo: "Quando sono debole, allora sono forte" (2 Cor 12, 10).
Libero e fedele in Cristo.
- Miguel Taboada, missionário xaveriano em Múrcia (Espanha).
[1] Ano de ausência canônica pedido à DG durante meu serviço na delegação espanhola.
[2] http://www.pom.org.br/papa-anuncia-o-sinodo-para-a-pan-amazonia
* Fonte: http://dg.saveriani.org