SIERRA LEONE: UN VIAGGIO A “WUSUM HILL”
[dal sito Saveriani in Sierra Leone] *
Tre settimane fa sono andato a scalare la collina Wusum di Makeni, con il gruppo dei chierichetti della parrocchia di San Guido Maria Conforti. Vi racconto l'esperienza di questa nostra… arrampicata.
Prima di visitare un luogo sono necessarie due cose: informazioni sul luogo e preparazione personale. Non ci prepariamo come raccomandato dagli specialisti, abbiamo infatti deciso di andare sulla collina appena due giorni prima. Avevamo solo ciò che è necessario per la nostra passeggiata: acqua, bibite e un po' di pane (con maionese!).
Prima di iniziare a salire sulla collina, uno dei chierichetti disse: “Padre, preghi affinché il Signore ci accompagni lungo il nostro cammino”. Così, dopo la preghiera, abbiamo continuato sul nostro cammino. La verità è che non esiste un percorso chiaro, ci sono solo alcune tracce che le persone fanno quando vengono a raccogliere legna o, una volta raggiunta la cima, per godersi la vista di Makeni, proprio come stavamo facendo noi stessi.
La vista della città dalla collina è magnifica. Devo dire che eravamo molto felici e orgogliosi di esserci arrivati in cima a quella collina. I chierichetti dicevano: "Padre, guarda, la nostra nuova scuola, c'è la parrocchia, lo stadio e la torre del centro città! Guarda il cielo ed il bel paesaggio che ci circonda!!!" Abbiamo fatto delle fotografie ricordo di quel bel momento. I chierichetti cantavano e danzavano per la gioia che provavano.
Tutto ciò mi ricordava le beatitudini, vangelo della quarta domenica del tempo ordinario: quell'esperienza ha trasformato il nostro presente in un momento di felicità. È vero che non siamo nulla per il mondo, ma se siamo importanti per Dio - così come lo siamo per davvero! -, se cerchiamo di vivere la volontà di Dio, questo trasforma la nostra giornata in momenti ricchi di speranza e opportunità di felicità, perché si vive in compagnia di Gesù Cristo, qui in questa vita come sarà nella vita futura.
Le beatitudini ci portano ad abbracciare e riconoscere che il nostro annuncio del Vangelo come una vera benedizione, una benedizione che crea nella gente il desiderio di conoscere ancor di più il Vangelo, ad iniziare il cammino del catecumenato, e a ricevere i sacramenti.
Ecco i veri “Beati, Felici”: i poveri di spirito, quelli che piangono, che sono miti, che hanno fame e sete di giustizia e che sono perseguitati... Forse questo è il significato profondo delle beatitudini, uno stato reale e concreto nella vita della persona. Ma questo Vangelo può anche significare che tutto ciò accadrà in futuro. Ma la nostra chiesa si impegna per la trasformazione della vita presente della nostra gente.
E per finire, auguriamoci di vivere di questa felicità... sempre!
“Beati quelli con un cuore puro, poiché vedranno Dio”.
Testo originale in inglese.