Ascolta la Parola
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. (Mc 6,30-34)
Riflessione Biblica
In questa domenica (XVI del Tempo Ordinario), il Vangelo di Marco (Mc 6, 30-34) si presenta come un dittico a fianco della prima lettura profetica.
Geremia 23, 1-6 si apre con un tuonante: “Guai ai pastori che disperdono il gregge del mio pascolo, oracolo del Signore!” (Ger 23, 1). Si tratta dei pastori che disperdono, scacciano il gregge e non se ne preoccupano, essi saranno puniti per la malvagità delle loro opere.
Ben diverso il clima che Gesù crea attorno a Sé: è Lui il Vero Re che esercita il diritto e la giustizia (Ger 23, 5), il Buon Pastore saggio che chiama attorno a sé i pastori che ha inviato, li ascolta mentre raccontano quello che hanno fatto e insegnato … affinché ai pastori diventi caro il gregge, cosa c’è di meglio del dare l’esempio?! Gesù stesso si prende cura di loro per primo: si riuniscono spontaneamente attorno a Lui, proprio come accade ad un piccolo gregge. Gesù li invita: “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’.” (Mc 6, 31)
Quale tenerezza! Traspare il desiderio che Gesù ha della loro amicizia e vicinanza: nei momenti più importanti di rivelazione come in quelli più drammatici, Lui vorrà almeno alcuni di loro vicino a Sé. É stato così per la Trasfigurazione (Mc 9, 2), per la vita ridonata alla bambina morta (Mc 5, 37) e nel Getzemani (Mc 14,33).
Quale compassione anzitutto per i suoi amici stanchi – “non avevano neanche il tempo di mangiare” (Mc 6, 31) - e poi per la folla che sopraggiunge alla ricerca di un pastore, della sua direzione, della Sua compagnia, della compagnia dei suoi amici (Mc 6, 33). Gesù è per tutti “casa-ovile”, accoglienza, riposo, sicurezza, difesa …
Alla fine salta il momento del riposo assieme nel luogo deserto e in disparte. Gesù si lascia travolgere senza più rispetto e sentimento per i suoi, oppure questo suo comportamento è un’ennesima lectio magistralis sul campo di come essere veri pastori, di come lasciarsi con-muovere e come com-patire assieme al gregge. Si insegna efficacemente solo con la vita, con l’esempio, con il sacrificio ben oltre il dovuto! Le pecore seguono il pastore che “ha l’odore” familiare del gregge, direbbe Papa Francesco!
La gente sente profondamente, intuisce che qui c’è una novità: c’è finalmente il Buon Pastore che fa pascolare il gregge (Mc 23,4, insegna con autorevolezza, dona non solo tutte le sue risorse, ma tutta la sua vita per loro: dona loro la Vita!
Il Pastore buono si cura di loro e li cura dalle loro malattie; non scaccia le pecore, ma piuttosto i demoni che distruggono il gregge! C’è finalmente diritto e giustizia sulla terra per i poveri che non dovranno più temere, né sgomentarsi (Ger 23, 4), il popolo sarà tranquillo (Ger 23, 6).
Davvero ora ciò che il Signore annunciava negli oracoli di Geremia, profeta perseguitato, diventa buona notizia che si realizza in Gesù e negli apostoli garzoni apprendistato del suo stile di pastore bello e buono! … “Lo chiameranno con questo Nome: Signore-nostra-giustizia” (Ger 23, 6), davvero solo Gesù è degno di tale Nome!
Fonte: sito delle Missionarie di Maria / Saveriane