Mozambico, IL TIFONE IDAI: Desolazione delle desolazioni!
[autore dell'articolo: p. Bonanè Chokola - pubblicato sul sito della Direzione Generale] *
Il 15/03/2019 dalle 20:00 alle 02:00 del mattino, sei ore di incubo per gli abitanti di Beira in generale e di Dondo in particolare! Un incubo dovuto al passaggio folgorante del Tifone “Idai”, di forza 4, che si muoveva verso lo Zimbabwe con la velocità minima di 150 chilometri all'ora. Il suo passaggio ha causato dei danni umani e materiali senza precedenti. Ci sono già più di 19 morti tra Beira e Dondo. Più di 600.000 famiglie sono rimaste senza tetto (relazione dell’UNICEF Mozambico), più di 300 feriti gravi in terapia intensiva negli ospedali di Beira e Dondo.
I nostri confratelli della comunità di Dondo, la parrocchia di Sant'Anna (Robert, Barthelemy e Enrique) e i confratelli di passaggio a Dondo (Justin, Innoncent e Epitace) sono scampati di giustezza. Stanno bene nonostante il panico diffuso.
Secondo la testimonianza di padre Barthelemy, contattato telefonicamente, la situazione è estremamente catastrofica.
Ha detto: "Qui è la catastrofe totale. I tetti delle nostre case sono stati spazzati via dal ciclone, compresi i tetti della casa in costruzione a Inhamizwa. Qui a Dondo siamo inondati dalle acque della pioggia torrenziale che è caduta su di noi. Tutte le nostre stanze sono piene d'acqua. I letti galleggiano. Nessuna possibilità di dormire Questo è uno sfacelo terribile. Non sappiamo cosa fare, o dove fuggire in quanto fuori è peggio. I tetti delle sale consegnate dal governo sono caduti a terra. La chiesa ha subito delle gravi crepe. Chi ci libererà?"
Con questo grido di angoscia ci siamo salutati in quanto la carica della sua batteria si è esaurita. Tutta Beira è al buio. Senza energia elettrica poiché i tralicci che trasportano la corrente sono caduti in cascata. Nessuna rete telefonica per comunicare. Niente internet. E’ una inquietudine angosciante! Stiamo aspettando il ripristino di Internet per ricevere le foto dello stato attuale delle nostre case a Dondo e a Inhamizwa.
Inoltre, ieri sabato 16 marzo 2019, verso le 17:00 siamo riusciti ad entrare in Facebook.
Le immagini sono avvilenti.
La chiesa del “Sacro Cuore” di Macuti-Ponta Gea è crollata. È la prima grande chiesa architettonica di Beira ed era l'orgoglio della nostra arcidiocesi perché si imponeva con la sua grandezza e la sua bellezza incommensurabile e serviva per le più grandi cerimonie arcidiocesane come le ordinazioni sacerdotali.
A sua volta, anche la Chiesa “Nostra Signora di Fatima” di Pioneros è crollata. È la seconda grande chiesa di Beira in termini di importanza. Sembra che la maggior parte delle chiese nelle nostre parrocchie dell'arcidiocesi di Beira abbia subito lo stesso destino. Il bilancio è veramente pesante. Ci vorranno molti anni e molte mani per ricostruire la nostra arcidiocesi.
Di fronte a questa tragedia nessuno capisce niente. Non sappiamo cosa fare! Il danno è enorme e molteplice.
La nostra capacità di risposta è infinitamente piccola. Alziamo gli occhi al cielo e gridiamo: Chi verrà ad aiutarci? Il nostro aiuto viene dal Signore che ha fatto il cielo e la terra. Allo stesso tempo tendiamo le mani ai cuori degli uomini e delle donne di buona volontà affinché insieme cerchiamo come addolcire il dolore profondo dei nostri fratelli e sorelle che hanno perso tutto: case, beni materiali, bambini, fratelli, sorelle, padri, madri, ... e soprattutto, speranza.
Quando la connessione sarà ripristinata, invieremo le immagini. Per ora, questo è ciò che possiamo condividere. A seguire....
Chemba, Domenica17/03/2019
p. Bonane Chokola, Superiore Delegato del Mozambico.