Annuncio della morte di P. Graziano Carlesso
La DIREZIONE GENERALE ci informa:
Alle 0.30 (ora locale in Giappone) di giovedì 29 aprile 2021 è deceduto presso l’Ospedale Seikyo di Miyazaki, a pochi minuti dalla casa saveriana di Miyakazi – Ehira (Diocesi di Oita – Giappone) dove si trovava ricoverato dal 22 aprile 2021 per insufficienza renale allo stato terminale, il nostro confratello p. Graziano Carlesso sx, fratello del compianto p. Agostino Carlesso sx. Il confratello era da un anno e mezzo circa sottoposto alla dialisi renale tre volte alla settimana. Aveva 85 anni, essendo nato il 27 di agosto 1935 a Rosà (Vicenza). La veglia funebre viene prevista per domani sera (venerdì) e le esequie funebri per sabato mattina.
Proveniente dal Collegio dei Servi di Maria di Follina (Treviso), Graziano entra in Istituto a Zelarino (Venezia) nel 1951. A San Pietro in Vincoli, dopo il noviziato, emette la prima professione religiosa e missionaria il 12 settembre 1952. A Parma celebra la sua consacrazione missionaria definitiva (1957) e riceve l’ordinazione presbiterale (25 ottobre 1959). Dopo pochi mesi, viene destinato al Giappone (30 luglio 1960) dove vi rimane per tutta la sua vita, impegnato soprattutto nel ministero parrocchiale missionario: viceparroco prima e parroco poi a Minami Miyazaki (1963-1973); parroco a Nobeoka (1974-1975); viceparroco a Saito (1975-1980); parroco a Tano in due periodi diversi (1980-1985 e 1987 -1990) e a Takanabe in due tempi (1985-1987 e 1990-2000). A Takanabe è anche Direttore d’ Asilo. Dal 2000 al 2007 è nuovamente parroco a Tano, e allo stesso tempo Direttore d’Asilo. Dal 2007 al 2019 ritorna a Takanabe come parroco. Dall’ottobre 2019 si trovava in cura nella comunità saveriana di Miyazaki -Ehira.
“Mentre ringrazio il Signore con le parole del salmista ‘misericordias Domini in aeternum cantabo’ per avermi chiamato nell’infinita sua bontà a seguirLo nel sacerdozio, ora in prossimità a ricevere la Sacra Ordinazione, devo esprimere la mia riconoscenza verso i Superiori e la Congregazione per il bene che quale madre amorosa mi ha elargito in questi anni. La vocazione alla quale sono chiamato è immensa e si contrappone alla mia indegnità e inadeguatezza, per questo mi metto nelle sue mani perché disponga di me come vorrà, certo che questa è la volontà di Dio…” (Dalla domanda al Sacerdozio ministeriale, Parma 2 ottobre 1959).
Riposi in pace.