Annuncio della morte di p. Franco Bertazza
Mercoledì 16 febbraio 2022, alle 18.55 è deceduto a Parma, Casa Madre, il nostro confratello p. Francesco (Franco) Bertazza. Aveva da poco compiuto 90 anni, essendo nato il 18 gennaio 1932 nella città di Bergamo.
Entra in Istituto all’età di 11 anni (30.04.1943), a Grumone (CR) dove frequenta le scuole medie inferiori e superiori (1943-1949). Vive l’anno di noviziato ed emette la prima professione religiosa e missionaria a San Pietro in Vincoli il 12 settembre 1950. Prosegue gli studi liceali a Desio (MB) dal 1950 al 1953. Emette la professione perpetua a Parma (05.11.1953). È ordinato presbitero a Piacenza (S. Maria di Campagna) il 22 marzo 1958. Dopo l’ordinazione, p. Franco è nella comunità di Cremona come aiuto economo, promotore vocazionale, insegnante di musica e di latino. Dal 1960 al 1964 è anche vicerettore della stessa comunità.
Nel 1965 viene destinato all’Indonesia. Dopo l’anno di studio della lingua Bahasa, dal 1966 al 1970 lavora a Sikakap (Isole Mentawai). Dopo un soggiorno a Roma per un diplomato in Pedagogia al Salesianum (1971), viene destinato alla comunità di Cremona come rettore, animatore interno e insegnante di musica (1972-1976). In attesa del visto per il Brasile Sud, svolge il compito di insegnante di italiano, latino e musica ad Alzano Lombardo (1978-1979) e frequenta presso i Domenicani di Bologna i corsi di Licenza in Teologia. Nel 1980 risiede a Piacenza, dove continua il servizio di insegnate e allo stesso tempo frequenta ed ottiene il Dottorato in Filosofia all’Università Statale di Pavia.
Nel 1981 parte per São Paulo (Brasile). Dopo il periodo di studio della lingua portoghese, lavora dapprima a Laranjeiras do Sul (Sant’Ana), poi a Cantagallo come parroco (1984-1992) e infine a Curitiba (Vista Alegre Bom Pastor) come parroco (1993-1997).
Viene richiamato in Italia e dopo un anno sabbatico (1998) è destinato a Tavernerio come animatore missionario e ministero pastorale (1998-2021). Qui è stato anche il redattore della pagina di Missionari Saveriani che riempiva di parole e immagini. Negli incontri rallegrava la compagnia con la sua inseparabile fisarmonica. Negli ultimi anni dedicava tutto il suo tempo libero alla cura del parco. Per ragioni di salute, viene portato alla Casa Madre (01.10.2021).
"Chiederò a Gesù quello che Gli chiesi nella mia prima Professione, sicuro di ottenere quanto mi occorre per diventare un santo missionario Saveriano. Solo il Signore sa quanto io ami la mia vocazione, questa vocazione che mi unisce alla nostra grande famiglia missionaria. Il Signore possa accogliere questa mia prova d’amore. Desidero essere solo di Lui e dedicare tutte le mie forze a quanti ancora non lo conoscono…” (Domanda per la Professione Perpetua).
Riposi in pace.
dal sito Direzione Generale