LA CONGREGAZIONE DEL CULTO DIVINO HA PERSO CREDIBILITÀ
Abbiamo ricevuto la notizia che la Congregazione per il culto divino ha stabilito che per il rito della pace, i fedeli diano un segno discreto ai vicini, senza uscire dal banco e il presbitero che non scenda dal presbiterio per dare il segno della pace. Ed il motivo di ciò è che il movimento potrebbe rovinare il clima di raccoglimento che si deve conservare nella celebrazione dell’Eucaristia e il presbitero non lasci l’altare per non mancare di rispetto a Cristo…
Sono rimasto sconsolato!
Ma lo sanno alla Congregazione che noi qui perdiamo non pochi cattolici che entrano in alcune chiese protestanti, perché la nostra liturgia è “pesante e noiosa”?
Spero che nella riforma della Curia Romana, in studio nel Consiglio dei Nove. Ha la testa rivolta indietro: come può procedere bene? Sembra una sezione della segreteria del grande Rabbi Gamaliele invece che l’organismo che promuove la preghiera della comunità cristiana. Sta riuscendo, poco alla volta, a raggiungere l’obiettivo di ammazzare la liturgia.
Hanno imposto delle traduzioni che sono diventate sorgente di distrazioni e divisioni invece che di edificazione. E così anche per i gesti.
Restringono, invece di facilitare, la partecipazione piena e attiva dei fedeli.
Uno stile, prettamente latino, del passato, che ora non va più bene neanche in Occidente, lo si vuol imporre a tutte le culture, in tutte le latitudini… Qui alcuni gesti hanno il significato opposto a quello della tradizione medioevale ancora vigente nella liturgia. Solo per dare un esempio: nella liturgia per dare importanza ad un oratore o ad un evento, ci si alza; qui ci si mette a sedere. E tuttavia si impone a tutti che al Vangelo ci si alzi; in segno di rispetto, ovviamente; con un gesto però che qui indica mancanza di rispetto! E ce ne sono varie di incongruenze simili. È pazzesco!
Addirittura si sta imponendo la traduzione del “per molti” nella consacrazione, con l’obbligo di spiegare che significa “per tutti”! I rabbini non arrivavano a queste finezze.
E per il rito della pace, sono nove anni che lo studia! Gli alunni di Gamaliele avrebbero fatto prima. E per giungere poi a questa conclusione! Che non capiti che la liturgia diventi qualcosa di vivace, per carità!
È deprimente. Si dice che ci sono già troppi disordini nella sua celebrazione e quindi occorre aumentare le regole.
Ma non vedono i nostri Capi che più regole ci sono e più trasgressioni accadono?
Lo ha spiegato con chiarezza anche il Papa. Ma sembra che seguano altre indicazioni! Spero nel Consiglio dei Nove!
- FRANCESCO MARINI.
- Jakarta, 7 settembre 2014.