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Soldati o poliziotti? - La militarizzazione del territorio

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Soldati o poliziotti? O, più esattamente: militaristi fedeli al muscolo e all'obbedienza o uomini e donne cresciuti nel rispetto della Costituzione e dei suoi valori? In questo dossier abbiamo cercato, attraverso autorevoli interventi, di abbozzare un quadro, sia pur sintetico, del mondo della "pubblica sicurezza" e della "difesa". Siamo partiti dagli stimoli che si delinearono nell convegno di Missione Oggi: "Armi leggere a scuola di etica" (Missione Oggi n. 5, 2006). La militarizzazione del territorio avanza a grandi passi come risposta alle paure che molte novità del mondo globalizzato hanno portato nei nostri quartieri e nelle nostre case.

Abbiamo iniziato a capire che un terreno così importante di configurazione dello stato dei rapporti sociali e della qualità delle relazioni civili è stato progressivamente abbandonato da molti soggetti che oggi si vogliono portatori di solidarietà e giustizia.

Abbiamo verificato che un'importante riforma come quella che vide la smilitarizzazione della polizia alla fine degli anni '70 è ormai stata rivoltata come un calzino e svuotata di ogni contenuto. E che fenomeni limitati fino ad alcuni anni fa a specifiche situazioni, come quelle delle polizie private, sono oggi in imperiosa espansione dentro e fuori i confini nazionali.

Avevamo ed abbiamo l'ambizione di pensare a una polizia civile e nonviolenta. I tempi non sembrano buoni. La cultura delle soluzioni violente continua ad attirare l'attenzione e a presentare programmi di emergenze. Ma se si vuole costruire un mondo di uomini (e donne) e non di caporali non si potrà evitare quest'incrocio. La convivenza è frutto di rapporti umani, non la si impone con la forza. 



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