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NUOVI PERCORSI DELLA TEOLOGIA IN AMERICA LATINA

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Nel dopo Concilio, la Teologia della liberazione si è affermata come la prima riflessione cristiana autoctona dalla “scoperta-conquista”, facendo dell’America latina la culla del primo abbozzo di cristianesimo non europeo.

Essa ha offerto alla chiesa universale doni come l’opzione per i poveri (cioè il richiamo a guardare la realtà dal punto di vista delle vittime dell’ingiustizia), le Comunità ecclesiali di base (ossia un nuovo modello di chiesa rifondata dal basso) e la “liberazione integrale” (cioè da ogni oppressione). Ha poi ispirato teologie contestuali in Africa e Asia, divenendo punto di riferimento per la fede e l’impegno sociale di milioni di cristiani nel mondo.

Oggetto di laceranti controversie e più volte data per “morta”, la teologia latinoamericana ha arricchito la propria elaborazione di nuovi soggetti (gli indigeni, con la teologia india; i neri, con la teologia nera; le donne, con la teologia femminista...), di nuovi strumenti analitici (non più solo la sociologia o l’economia, ma anche la psicologia, le scienze naturali, l’antropologia, la teoria del linguaggio…) e di nuovi temi (l’ecologia, il corpo, la postmodernità, il pluralismo religioso...).

Il Dossier propone quattro contributi (di H. Assman, JM. Vigil, C. Castillo, L. Boff) diversi, a volte con accenti persino contrapposti, nel tentativo di dare conto, senza pretesa di completezza, di un dibattito che, tra fatiche e incertezze, testimonia una perdurante vitalità.



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