LE MILLE STRADE DEL DIO LIBERATORE
Teologia della liberazione (Tdl) e Teologia del pluralismo religioso (Tpr) sono forse le due correnti oggi più vive e discusse della teologia cristiana e quelle che maggiormente paiono rispondere ai caratteri del mondo contemporaneo, in cui, come sottolinea Paul Knitter, ci sono “molti poveri e molte religioni”.
Finora questi due filoni si sono mossi in parallelo. Ma da qualche tempo si sente l’esigenza di un incontro, di una reciproca fecondazione.
La Tdl, che ha offerto alla chiesa universale l’opzione per i poveri, ha sempre più chiaro che questi non si definiscono solo in termini economici, ma una liberazione integrale deve coinvolgere anche le dimensioni culturali, religiose e di genere.
D’altro canto la Tpr, che ha approfondito il significato delle religioni nel piano della salvezza, si rende conto che il dialogo interreligioso rischia di diventare una faccenda accademica se non affronta il dramma della miseria che coinvolge i tre quarti dell’umanità.
In questi giorni l’Editrice missionaria italiana ha tradotto “Por los muchos caminos de Dios. Desafíos del pluralismo religioso a la teología de la liberación” (in italiano “I volti del Dio liberatore. Le sfide del pluralismo religioso”), curato da Marcelo Barros, Luiza Tomita e José María Vigil, primo di cinque volumi previsti sul tema dall’Associazione ecumenica dei teologi e delle teologhe del Terzo Mondo.