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La “campagna d’Africa” per le materie prime

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L’Africa con i suoi 30.221 km2 ha un’estensione superiore a Cina, India, Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone, Spagna, Francia, Germania, Italia, Svezia, Grecia fino comprendere ben 18 paesi del globo.

Questo rapporto si rovescia completamente se ci spostiamo dall’ambito territoriale a quello geopolitico e dei rapporti commerciali; il resto del mondo -in particolare Cina e India, ma non sono da meno i paesi dell’Unione europea, gli Stati Uniti, il Brasile, la Turchia, l’Australia, il Canada - con una politica più o meno aggressiva stanno stringendo rapporti di collaborazione o accaparrandosi concessioni per garantirsi risorse energetiche e materie prima indispensabili per le loro economie avanzate o in via di grande sviluppo.

Il continente africano, infatti, è ricchissimo di uranio, oro, diamanti, bauxite, rame, coltan, legname pregiato e di terre coltivabili, ma l’elenco può essere molto lungo.

Il dossier intende documentare questa situazione attraverso un’analisi che si compone di tre elementi: un inquadramento generale sulle “attenzioni” dei vari paesi nei confronti dell’Africa; la presentazione dei rapporti che paesi come la Turchia e l’Iran e le due potenze asiatiche, India e Cina, stanno stabilendo con l’Africa e l’analisi delle differenze che caratterizzano le loro politiche di intervento; inoltre, la presentazione di situazioni specifiche, assunte in modo rappresentativo, in alcuni paesi africani: Mozambico, Zambia, Sud Africa.



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