Nonostante tutto, nel dramma israelo-palestinese c’è chi crede nella pace e si ostina a lavorare per la pace. Il dossier vuole richiamare alcune testimonianze: Massimo Toschi, consigliere del presidente della regione Toscana per i problemi della pace, ci parla degli incontri della delegazione toscana, delle collaborazioni e del loro spirito; un giornalista italiano a Tel Aviv, Davide Silvera, e il quotidiano israeliano Ha’retz ci mettono a conoscenza delle forze di pace dentro la società israeliana; la missione civile belga ci racconta uno dei suoi incontri, quello con mons. Sabbah; due donne palestinesi ci dicono il loro quotidiano coraggio per sopravvivere.
Una convinzione si è fatta sempre più strada in noi, mentre ci inoltravamo nelle testimonianze: il contrasto dei diritti che l’attuale situazione presenta (il diritto all’esistenza, per i palestinesi; il diritto alla sicurezza, per gli israeliani) dimostra che la ricerca della sola Giustizia e la rivendicazione dei reciproci diritti non è sufficiente. La Giustizia, presa come valore assoluto, può diventare essa stessa motivo di guerra.
L’assoluto dev’essere altro, allora. La solidarietà con le vittime, indistintamente dell’una e dell’altra parte, deve farci gridare che solo la Pace dev’essere posta come valore assoluto.
Questa va ricercata di giorno e di notte. Sempre. Al di sopra di tutto.
